Nelle classifiche della Lega Serie A il Napoli è al primo posto in due statistiche: tiri e possesso palla, che in alcune partite – le ultime due contro Bologna e Salernitana – si è evidenziato con percentuali altissime. Gli azzurri hanno il possesso palla mediamente per 30’18” a gara, più nella metà campo avversaria che nella propria (15’25” contro 14’53”). Il dato dei tiri è significativo: il Napoli ne ha fatti finora 384, dei quali 126 nello specchio della porta e 145 fuori. Tra i tiri vi sono i 10 pali (in testa a questa graduatoria c’è il Bologna, arrivato a 11). Il miglior tiratore è capitan Insigne, arrivato a 59 tiri (23 nello specchio della porta e 36 fuori). Ma non corrisponde un adeguato numero di gol, perché Lorenzo ne ha fatti 5 e tutti su rigore. E lo stesso discorso vale per la squadra. Il Napoli tira più di tutti ma non ha il migliore attacco, perché ha finora realizzato 43 reti (quante il Verona), 10 in meno dell’Inter che è al vertice anche in questa classifica. Ciò dipende essenzialmente da due elementi: l’assenza di Osimhen e la precisione al tiro. Victor è fermo alle 5 reti segnate prima dell’infortunio subito il 21 novembre in casa dell’Inter. Per la verità, aveva realizzato l’ultimo gol oltre un mese prima, contro il Torino il 17 ottobre. La speranza di Spalletti è che una volta pienamente recuperato possa avere un rendimento come nella scorsa stagione, quando si rivide al termine di una serie di guai fisici: rientrato in campo il 7 marzo contro il Bologna (con gol), Osimhen arrivò in un lampo a 8 segnature spingendo il Napoli verso la zona Champions. L’altro elemento riguarda la precisione al tiro. Gli azzurri che hanno la migliore percentuali sono il super bomber Mertens (144 reti in nove stagioni azzurre) con il 24 per cento e il difensore Rrahmani con il 23 per cento. Per le altre punte e i centrocampisti offensivi le percentuali sono scoraggianti: Insigne 5 per cento, Petagna 18 per cento, Lozano 10 per cento, Osimhen 12 per cento, Zielinski 14 per cento e Fabian 19 per cento. Migliorare questi dati, aumentando l’efficacia offensiva, è la chiave per la sfida scudetto che riparte il 6 febbraio a Venezia.
Fonte: Il Mattino