Cesarano: “Le bandiere nel calcio non esistono più”
Rino Cesarano, giornalista, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Io ho rifiutato le offerte da Londra per restare a fare il giornalista nella mia Napoli. Non mi trovavo male a Londra ma l’aria che si respira qui è diversa. Se hai bisogno di qualcosa corrono. Mi rendo conto, però, che i giocatori oggi quando sentono certe cifre tremano. Le bandiere nel calcio non esistono più. Leggevo l’intervista di Giovinco che fa riflettere. Bisogna mettere in conto che il calcio è impresa e un imprenditore non deve lasciarsi prendere dal cuore, altrimenti finisce sottosopra come accaduto a qualcuno. Giusto che l’imprenditore faccia le sue valutazioni ma credo sempre che ci sia sempre un incontro a metà strada. Chiaro che se uno guadagna 5 e un altro offre 3,5 siamo lontani. Però una via di mezzo si può trovare. Le ultime operazioni di mercato del Napoli lasciano intuire una frenata. Nel momento in cui il Napoli sui rinnovi abbassa le offerte, il ridimensionamento è già iniziato. Il prestito di Anguissa, gli obiettivi sono sempre mirati ai prestiti. Qualcosa può succedere solo con l’ingresso in Champions, non vedo altre soluzioni. Il Napoli deve restare agganciato a questo treno. Vedo anche turbolenze interne, a partire dal braccio di ferro di Osimhen per la Coppa d’Africa, la situazione Mertens, quella Insigne. Non vorrei sfociasse in campo. Questa squadra è stata elogiata per compattezza di spogliatoio. La società adesso deve prendere in mano la situazione, essere presente vicino a Spalletti. Contro la Juventus non sarà il Napoli a giocare, ma un’altra squadra. Con un risultato negativo si avvicinerebbero la stessa Juve e la Roma. Tutte queste voci attorno al Napoli mi auguro vengano fugate quanto prima. Il Napoli deve superare gennaio restando agganciato alle prime quattro. L’Era De Laurentiis non è agli sgoccioli, se parliamo di Champions e di possibilità di inserirsi nella lotta scudetto allora in management è di alto livello. il problema è non esser riusciti ancora a creare condizioni di plusvalenza come accaduto con Cavani e Lavezzi in passato. Non vedo Elmas, Petagna, Malcuit da rivendere dandoti linfa per il futuro”.