Genitori vs arbitri: intollerabili le aggressioni ai giovani fischietti

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Aggressioni ai direttori di gara, soprattutto nelle serie minori e nei settori giovanili. A lanciare il grido d’allarme è il presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange. Anche in Campania l’ escalation è preoccupante, con ben 12 arbitri che da settembre a oggi hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.  dopo aver subito un’aggressione, legata alla propria direzione arbitrale. Tre arbitri di appena 18 anni, negli ultimi 15 giorni, sono stati vittima di violenza gratuita, di gesti assurdi. Il 4 dicembre, al campo Simpatia di Pianura, il secondo episodio a Monte di Procida, l’ultima brutta storia sabato pomeriggio a Lettere. La sezione di Napoli ha un ufficio legale coordinato dall’avvocato Michele Curto che affianca i giovani arbitri che hanno subito sporto querela contro gli aggressori travestiti da genitori. Nessuno dei 12 arbitri che sono stati picchiati per un fischio magari sbagliato, per una decisione che può essere stata errata, ha comunque, deciso di fare retromarcia. «La situazione per quanto riguarda la violenza contro gli arbitri è insostenibile. Trovo insopportabile questo fenomeno, oggi e domani entreremo in campo con una maglia con la scritta rosso a chi tocca, dice Alfredo Trentalange. I genitori stessi sugli spalti sono i primi ad insultare, mentre dovrebbero fare gli educatori. Una situazione allarmante che spinge a un inasprimento delle pene contro chi si macchia di violenza sui fischietti.

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Il Mattino
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