Bergonzi, ex arbitro: “Ottimo l’arbitraggio di Mariani in Napoli-Atalanta. Su Elmas non c’è rigore”
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Mauro Bergonzi, ex arbitro e moviolista Mediaset: “Arresto Ferrero? Ho avuto modo di leggere. Una parte del mio cuore, essendo di Genova, simpatizza per la Doria, dunque mi spiace molto. La sedicesima giornata di campionato è stata positiva, anche se oggi ci sono due partite importanti per la zona retrocessione e saranno dirette da due giovanissimi. Sicuramente Rocchi e Gervasoni hanno richiamato il gruppo arbitrale dopo il turno infrasettimanale, dove i fischietti avevano peccato sia dal punto di vista tecnico che da quello della personalità. Di Bello perfetto in Roma-Inter, che sulla carta sarebbe dovuta essere una gara difficile, ma in effetti è stata semplicissima da arbitrare visto la schiacciante superiorità dei nerazzurri. Napoli-Atalanta più complessa, ma Mariani è stato ottimo, e quando non lo è stato, come in occasione del presunto fallo di mano di Mario Rui in area, il Var Banti ha risolto tutto, mettendo le cose a posto. Per chi contesta la tecnologia Var, quelli che io definisco ‘no-Var’, tengano presente quanto accaduto sabato: senza la tecnologia si sarebbe falsata la partita con un rigore inesistente. Va detto che nelle prime giornate di questo campionato c’è stato qualche corto circuito e qualche intervento di troppo dalla Var. Ora, sotto indicazioni dei designatori, si sta ricorrendo alla moviola in maniera più razionale, lasciando più spazio all’arbitro in campo. Episodi Napoli-Atalanta? Il fallo di mano di Zapata in occasione della prima rete orobica non può essere sanzionato, in quanto il braccio era congruo al corpo ed il tocco è stato involontario. Fino alla scorsa stagione, invece, sarebbe stato sanzionato, perché i tocchi con le mani, anche se involontari, venivano sanzionati. Il presunto rigore su Elmas, per me, non c’è: contrasto regolarissimo tra Palomino ed il macedone, entrambi si trattengono la maglia, forse l’azzurro ha accentuato la caduta per provare a trarre in inganno l’arbitro, che ha fatto bene a non fischiare”.