“Cammarota Antonio Museum”, Ciccio Marolda e Malfitano ricordano Maradona
Francesco Marolda e Mimmo Malfitano. «Vedere queste maglie è stato un tuffo nel passato – ha detto Marolda –, e devo dire che questa mostra è un modo affettuoso ed educato di ricordare Diego. Non tutte le espressioni di ricordo di questi giorni sono così positive e composte. Ci sarebbero tante cose da dire su come è finito Maradona, l’aspetto più triste e inaccettabile è stata la sua solitudine. In un forte contrasto quando era calciatore era attorniato da migliaia di persone, quando è morto non c’era nessuno con lui…». Mimmo Malfitano è intervenuto nel corso della presentazione del libro. «Questa mostra commemora nel modo giusto Diego, lasciato solo quando è scomparso e incastrato e tradito da molti negli ultimi anni di Napoli. Senza peli sulla lingua posso affermare che la questione doping del 1991 che sancì il suo divorzio dal Napoli, è stata gestita molto male dall’allora club azzurro. C’erano stati segnali dell’impossibilità per Diego di restare in questa città, anche per motivi di salute. Non lasciarlo andare in modo degno ma metterlo in condizione di fuggire è stato inaccettabile. Le istituzioni internazionali del calcio avevano deciso di metterlo da parte, salvo poi ripescarlo e trattarlo in quel modo riprovevole per il Mondiali negli Stati Uniti nel 1994».
Fonte: sarnapress