Spalletti contento: “Meno coraggio nel primo tempo, più qualità nella ripresa. Il risultato? Non mi interessa”
A Milano un Napoli a due facce. Spalletti analizza la prova in conferenza stampa
Luciano Spalletti è contento del suo Napoli. Almeno di quello visto nella ripresa quando Mario Rui e Mertens hanno sfiorato il 3-3. Il sito del club, descrivendo il match, è stato chiaro («Parlare di rammarico è un eufemismo. Il Napoli esce da San Siro con la criniera alta dei leoni indomiti»), ma anche il tecnico di Certaldo qualche complimento ai suoi lo ha fatto nonostante il primo k.o. in campionato:
«Del risultato non mi frega niente. Nel secondo tempo siamo andati molto meglio dal punto di vista della ricerca della rete – ha sottolineato – e ho visto scelte più coraggiose e palle date con più qualità e imprevedibilità. Peccato che nel primo abbiamo fatto meno, cercando soluzioni senza carattere e intraprendenza o arrivando in ritardo sulla sfera. Abbiamo comunque disputato una partita di livello».
Gli azzurri rimangono primi, ma, complice il k.o. del Milan a Firenze, hanno perso l’occasione di allungare in classifica: «Non mi arrabbio per questo, ma per la prestazione non buona dei primi 45 minuti. Sappiamo sempre quello che dobbiamo fare contro le grandi e se non ci comportiamo come dobbiamo, ecco… in quel caso mi arrabbio. M’importa dell’atteggiamento che non è stato quello che volevo: il pressing è stato coraggioso, le scelte nei passaggi no».
Eccoci all’Inter: «Contro di loro bisogna stare corti perché sennò i quinti ti fanno male. Ripeto, il Napoli deve sempre andare a giocare a viso aperto, anche contro i campioni d’Italia, e stavolta noi lo abbiamo fatto solo nella ripresa. Se si gioca con timore e non si fanno scelte coraggiose, è dura. Martinez? È un calciatore fortissimo, un campione. Lo era anche quando c’ero io, ma all’inizio doveva entrare pian piano in squadra».
Poi la polemica per il suo esonero nerazzurro, dopo due stagioni e con altrettanti anni di contratto pagati dal presidente Zhang per tenerlo a casa: «Come sono stato accolto da San Siro? Io mi emoziono sempre perché lavoro molto seriamente e le persone che c’erano allo stadio non sono state influenzate da quello che è stato detto e scritto. Prendo decisioni scomode che vengono raccontate come fa comodo (attacco ai giornalisti, e forse anche alla dirigenza nerazzurra, con riferimento al caso Icardi, ndr). Il mio comportamento nei confronti della gente di Milano è chiaro, le cose sono sotto gli occhi di tutti e tutti sanno quello che penso. Poi ognuno gli dà il taglio che gli pare. Quando c’è in gioco l’equilibrio della squadra, l’allenatore interviene per preservarlo».
Spalletti ha chiuso senza sbilanciarsi sulla corsa verso il tricolore che in questo week end ha visto la risalita delle quotazioni interiste: «A me della classifica non interessa perché so quale deve essere il nostro percorso e il lavoro da svolgere per arrivare al prossimo incontro. Con il passare delle giornate vedremo chi avrà fatto più punti e contro chi dovremo combattere.
«KO IMMERITATO»
Netto anche il giudizio di Zielinski: «Nel secondo tempo – ha detto il polacco – abbiamo creato più di una occasione, dovevamo fare il gol del 3-3 perché non meritavamo di perdere. Ci sarebbe stato stretto il pareggio, figuratevi la sconfitta».
Fonte: A. Giordano (CdS)