Una rivincita. Certo, forse più che contro la Roma. Torna a Milano, Luciano Spalletti. Lì, dove ha trascorso due stagioni piene di alti e bassi e sempre con il fiato di Conte sul collo. «Mica siamo a scherzi a parte, mi manderanno via…», disse deluso al termine del campionato. E per due anni è rimasto a casa. Quando il Milan lo cercò, l’Inter si oppose. «Preferiscono pagarmi senza farmi fare nulla e lasciarmi a casa». Poi il Napoli. Ma quei due anni sono stati interminabili e pieni di successi. E dovette gestire da solo, o quasi, il caso Icardi. Prima l’Olimpico, ora San Siro. Come verrà accolto? Ci saranno fischi? A Roma se li aspettava, a Milano no. Anche perché i suoi obiettivi li ha sempre centrati. 90 partite in due anni sulla panchina interista, quell’improvviso dimettiti dopo la mancata qualificazione agli ottavi di finale della Champions anche per colpa del Barcellona che contro il Tottenham schierò sei titolari in panchina (Messi compreso). Gli eterni scontri con la moglie e manager di Mauro Icardi e una gogna pubblica ingenerosa e ingiusta. Un motivo in più per far vedere chi è Luciano Spalletti, nella prima sfida da ex. Visto peraltro che ci arriva da primo in classifica, con sette punti in vantaggio rispetto ai campioni d’Italia.
Il Mattino