Non ha saltato un minuto della stagione del Napoli: dopo l’espulsione di Koulibaly resta l’unico che è sempre stato in campo. Ed è facile esaltare le qualità fisiche di Giovanni Di Lorenzo, una sorta di terzino bionico a disposizione di Spalletti. Non sono, però, queste caratteristiche da stacanovista ad aver determinato la fiducia incondizionata che il tecnico del Napoli ed il ct Roberto Mancini hanno riposto nel 28enne di Ghivizzano. Troppe volte resta sottaciuto che il lavoro di corsa, di una fascia arata per 10.1 km di media a gara viene supportato da una qualità importante. Spalletti ha dato a Di Lorenzo anche le chiavi della manovra del Napoli, della ricerca di una prima uscita pulita, dello sviluppo dell’azione che non è più solo a sinistra, ma che nasce anche e soprattutto da destra. Si parte sempre da un dato: Giovanni Di Lorenzo è l’uomo che completa più passaggi in Serie A. Lo rivelano le statistiche di Instatscout: 844 passaggi finora, il 90% completati, 72 di media a partita. Fondamentale quest’ultimo aspetto: se gioca sempre è ovvio che faccia più tocchi di tutti. Aiuta, è vero, ma non basta: perché guardando a tutto il campionato, finora, solo Fabian Ruiz ha una media più alta, 75 passaggi ogni 90 minuti. Di Lorenzo è un fulcro dal quale il Napoli parte e riparte. Un costruttore di gioco che nella partita con la Salernitana ha toccato 104 palloni, l’unico tra quelli scesi sul terreno dell’Arechi a superare quota 100. Tutto questo avviene senza perdere qualità nella fase difensiva: sempre secondo i dati Instatscout, sono 4 i palloni recuperati a partita, mentre sono 12 i duelli a gara, 8 in fase difensiva, 4 in quella di possesso. Un apporto costante e continuativo che è valso un confronto, praticamente, sempre vinto con Franck Ribery quando il francese stazionava nella sua zona. Letture sempre corrette che hanno coadiuvato quel processo che ha reso quella azzurra la miglior difesa d’Europa con il Chelsea con appena 3 gol al passivo. L’asse con Rrahamani ed Anguissa forma una sorta di triangolo dove le iniziative offensive mancine degli avversari che si sono susseguiti nelle settimane hanno trovato sempre lo stesso esito: quello di esser respinte. Solo uno dei tre gol subiti in stagione dal Napoli è nato sulla destra del fronte difensivo: quello in Napoli-Juve con l’errore di Manolas.
Marco Giordano (Il Mattino)