Dopo dieci minuti della ripresa Spalletti si gioca le carte Osimhen per dare più fisicità e profondità all’attacco (esce Lozano con Mertens che si allarga a destra) e Fabian Ruiz per dare più qualità a centrocampo: Insigne si sposta da trequartista alle spalle di Osimhen e Elmas gioca più largo a sinistra e il Napoli passa dal 4-3-3 iniziale al 4-2-3-1. Aumenta la spinta: cross di Insigne, sponda di testa di Di Lorenzo e Mertens non ci arriva sull’altro palo di un soffio. Poi il capitano azzurro impegna Miszta in una difficile parata con un destro a giro.
Con Osimhen oltre al fraseggio nello stretto che prosegue con i tentativi palla a terra negli ultimi venti metri, gli azzurri possono provare la soluzione profonda direttamente sul nigeriano. Esce Manolas per infortunio, Spalletti lo sostituisce con Politano, entra Petagna al posto di Mertens e il tecnico dispone la difesa a tre aumentando il peso offensivo e passa al 3-5-2: arrivano i gol di Insigne e Osimhen. Con il doppio vantaggio l’allenatore azzurro inserisce Rrahmani al posto di Insigne, applauditissimo dai tifosi, e il Napoli torna all’assetto base con la difesa a quattro (all’ultimo istante arriva il terzo gol di Politano). Più facce, più sistemi di gioco a seconda dei momenti della partita: un altro marchio di fabbrica della squadra di Spalletti che riesce a riscattare la sconfitta contro lo Spartak Mosca e a conquistare la prima vittoria in Europa League dopo il pareggio nel match d’esordio contro il Leicester. Un successo fondamentale per il passaggio del turno e che rafforza ulteriormente il morale degli azzurri in vista della trasferta di campionato contro la Roma. Fonte: Il Mattino.