Maradona, all’asta due case e tre auto per 1,3 milioni di dollari
Il tesoro di Maradona, si disse dopo la sua morte, ammonta ad almeno 100 milioni di dollari. In attesa di scoprire dove siano, perché l’avvocato Sebastian Baglietto – rappresentante dei cinque eredi – non ha ancora ricevuto tutti i documenti relativi a beni e conti correnti in Argentina e all’estero, è arrivato il via libera del giudice civile di Buenos Aires Luciana Tedesco del Rivero per mettere all’asta alcune proprietà del Campione morto il 25 novembre scorso. Due case e tre auto. Lo avevano chiesto i cinque eredi – Dalma, Giannina, Jana, Diego Jr e il rappresentante del minore Diego Fernando – per pagare le spese di manutenzione e le assicurazioni. A curare l’asta sarà l’agenzia Adrian Mercado, la vendita dovrebbe essere completata entro la fine del 2021. È previsto un introito di 1,3 milioni di dollari, pari a 1,2 milioni di euro. Tutto qui. E chissà dove sono quegli altri 100 milioni che secondo i bene informati rappresentano il patrimonio di Diego. Il tribunale ha presentato una rogatoria in cinque Paesi per fare luce sulle proprietà e sui proventi dei contratti pubblicitari del Capitano del Napoli e della Seleccion argentina ma al momento non vi sono state risposte. Due case e tre auto, appunto. L’appartamento di Buenos Aires che Maradona regalò ai genitori don Diego e donna Tota (valore 900mila dollari) e quello di Mar del Plata (65mila). E poi il Minivan Hyunday H1 (38mila), la Bmw M4 (165mila) e la Bmw 750I (225mila). In una seconda fase saranno messi in vendita oggetti che sono attualmente in due container a Beccar, a pochi chilometri dalla Capital Federal. Il giudice ha precisato nel provvedimento che, d’accordo con tutte le parti, non sarà possibile mettere in vendita oggetti di «particolare valore sentimentale», dai trofei alle maglie. I proventi dell’asta che sta allestendo Adrian Mercado, al netto del pagamento delle spese, non potranno essere distribuiti tra i 5 eredi prima di febbraio 2022: tra quattro mesi, infatti, scade il termine fissato dal tribunale per gli accertamenti su alcune istanze di paternità. Ma è improbabile che il numero degli eredi possa ampliarsi.Intanto, al giudice argentino Daniel Rafecas e al procuratore Carlos Rivolo si è rivolta in un video Mavys Alvarez, la donna cubana che a 16 anni ebbe una relazione con Maradona a L’Avana e che ha recentemente denunciato di essere diventata cocainomane in quel periodo dietro la sollecitazione di Diego, nonché di essere stata sottoposta a un intervento al seno a Buenos Aires senza l’autorizzazione dei suoi genitori. La donna, che ha presentato una denuncia contro l’ex agente Guillermo Coppola e quattro amici del Pibe (Mariano Israelit, Carlos Ferro Viera, Omar Suarez e Gabriel Buono) con il sostegno di una Ong argentina, ha dichiarato nel video: «Ho vissuto un inferno e spero di poter essere ascoltata dal giudici. Al momento non posso venire a Buenos Aires perché sono in attesa della seconda dose di vaccino ma la mia intenzione è presentarmi in tribunale per raccontare quella verità». Mavys Alvarez ha lanciato le pesanti accuse contro Maradona e il suo vecchio clan a distanza di oltre vent’anni, dichiarando di non essersi mossa prima perché «aveva paura di Diego e Fidel Castro». Fonte: Mattino.it