Spalletti svela il suo pensiero sul Napoli e sulla corsa al vertice alla vigilia della sfida contro il Cagliari, la sesta di campionato per gli azzurri che hanno fatto il pieno di punti nelle prime cinque. «Non vogliamo nasconderci da niente, ma i candidati alla prima posizione del campionato sono in un condominio di 7 squadre. Noi vogliamo assumerci il peso dei nostri millesimi ma non vogliamo le quote degli altri. Ci sono momenti dove si va meglio e momenti dove si va peggio e dobbiamo essere pronti a tutto».
Si tende ad associare sempre il Napoli al suo allenatore: quanto è già questa la squadra di Spalletti? «Mi fanno piacere gli accostamenti agli allenatori del passato, a Gattuso, Sarri, Benitez, Ancelotti che hanno messo mano nella rosa, per me è un onore. Nell’organizzazione che si va a fare di una squadra c’è la qualità e il talento dei calciatori e il loro livello raggiunto è alto altrimenti non potrebbero essere qui».
Arriva il Cagliari di Mazzarri, un altro allenatore del Napoli del passato: qual è il suo rapporto con lui? «Ci conosciamo bene, abitiamo a un chilometro di distanza, quella stretta di mano (Inter-Torino dell’8 aprile 2018, ndr) fu solo un gioco confidenziale tra noi. Mi aspetto un Cagliari organizzato, ci vorrà il massimo delle nostre qualità e potenzialità messe in un contesto di squadra».
Che pensa del calcio attuale con i cinque cambi? «Una novità importante che contribuisce ad aumentare lo spettacolo e io ci metterei anche il tempo effettivo. Ci sono i titolari del primo tempo e i titolari del secondo tempo. Tra un po’ parlerei di turnover, quando il numero di partite aumenterà».
Tornando al discorso dei millesimi delle altre sei sorelle: chi ne ha di più, Milan o Inter? «Li abbiamo tutti allo stesso modo, a meno che non si voglia dare più pressione a uno o all’altro: abbiamo tutti le stesse caratteristiche».
Mertens è recuperato per il Cagliari? «Mertens è a disposizione, viene con noi, ha voglia di stare dentro questo gruppo. Ci sarà anche Demme, fondamentale in questo momento che abbiamo dovuto tirare la corda, ci servirà probabilmente anche subito. Lobotka torna dopo la sosta, Ghoulam se continua così ci sarà alla prossima».
Cosa l’ha sorpresa di più in positivo della sua squadra e quale può essere il pericolo? «La nota positiva è che i nostri calciatori oltre ad avere talento non si accontentano e ci mettono sopra fatica e sudore tutti si allenano sempre al massimo, si stimolano, si autoalimentano, il nemico può essere la presunzione e così si cancella automaticamente. E ho notato miglioramenti a livello mentale».
Uno dei pregi mostrati dal Napoli: i 14 gol sono stati segnati da 10 calciatori diversi. «Sono giocatori di talento che vogliono creare una squadra, coinvolgendo chi c’è fuori, abbracciandosi: tutti vogliono mettere qualcosa nel salvadanaio dei meriti per dividerlo poi in parti uguali. E fare l’allenatore così è facile. Insigne fa vedere tutte le volte quale è il modo di fare il capitano, Koulibaly è il nostro comandante e basta un suo sguardo».
Fabian è più continuo? «Fabian conosce calcio, portava un po’ troppo palla come tutti i giocatori che hanno grande tecnica e vogliono toccarla tante volte: ora prova lo stesso piacere a darla e riceverla».
Anguissa l’ha sorpresa? «Anguissa è un ragazzo splendido, quando è arrivato sembrava un ritorno per come si è inserito».
Manolas come ha reagito alle tre panchine? «Ha giocato un tempo a Genova ed era subito totalmente dentro la squadra».
R. Ventre (Il Mattino)