Il “Mattino” vota gli azzurri. E’ tornato sua maestà Fabian, buona partenza di Anguissa, super KK. I voti

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Così riporta il Mattino:

Factory della Comunicazione

7,5 Spalletti 

Dice il saggio: «Accetta quello che non puoi cambiare». Come nelle partite da bambini, si è giocato a una sola porta. Allegri alza il catenaccione stile anni ‘70 e rinuncia a qualsiasi cosa. Il percorso tattico degli azzurri è accidentato parte dal 4-2-3-1 quando c’è possesso vede l’alternanza come trequartista prima di Elmas, poi di Ounas e infine Zielinski. Max prima fa difesa a 4 poi si aggrappa a quella a 5 ma oltre un muro e basta la Juve non va. Osimhen ci sbatte contro quel muro, ripetutamente, mancano le sue fiammate a Spalletti. Il secondo tempo è stellare, col centrocampo a tre e una voglia di non mollare. 

6 Ospina 

Perde l’orientamento sul gol di Morata e non recupera nello spazio giusto. Si rifà salvando su un altro retropassaggio, quello di Insigne e con la lucidità nel finale. 

6,5 Di Lorenzo 

Arriva con difficoltà sulla linea di fondo. Resta ancor più bloccato nella ripresa e si sacrifica, ma quando capisce che la Juve la metà campo non la supera mai, osa. 

5 Manolas 

Superficiale, molle, retropassaggio da smemorato di Collegno a inizio gara. Morata gli piomba addosso con ferocia, non può tornare a un errore simile a quello col Sassuolo. 

7,5 Koulibaly 

Kulusevski quasi gli passa alla larga conoscendo il suo ardore. Poi diventa punta aggiunta, grinta e vigore. Scatenato, non a caso è suo il gol-vittoria. Come allo Stadium. 

7 Mario Rui 

Se ne va spasso a proprio piaciamento su De Sciglio, poi praticamente diventa un’ala aggiunta per le sue costanti percussioni. Gioca dolorante e non molla. 

7 Anguissa 

C’è Rabiot, Zambo tampona e riparte. Col francese fisicamente lo scontro è tra giganti. Affamato e tonico. In interdizione è tra i più attivi, non perde un pallone. 

7,5 Fabian Ruiz 

Rabiot e le sue verticalizzazioni gli danno parecchia noia. La rapidità con cui si gira e serve Insigne nell’azione dell’1-1 è fondamentale. Maestoso nella gestione della palla.

7 Politano 

La marcatura di Pellegrini è solo accennata, così può sventagliare con la mente fresca. Ha libertà di movimento e trova lo spunto vincente con furbizia e rapidità.

5,5 Elmas

Locatelli gli fa girare la testa e la posizione. Prova a cucire il gioco ai suoi ritmi sincopati, soffre l’aggressività dei mediani bianconeri ed è uno dei pochi a subire.

6,5 Insigne 

Ingenuo nel retropassaggio che Ospina neutralizza. La solita gara di sacrificio. Ma Bernardeschi boccheggia quando poi si sposta in mezzo al campo. 

6 Osimhen 

Non è facile sbattere ogni volta su Chiellini e Bonucci, certo. La muraglia bianconera lo fa patire, poi nella ripresa cresce e qualcosa lo combina. 

6 Ounas 

Più dinamico di Elmas, senz’altro. La Juve si mette a cinque e ci vuole anche un po’ di genio per scardinare il catenaccione di Allegri in chiave moderna. 

6 Lozano 

Nell’uno contro uno con Kulusevski arriva molle. Poi però trova vivacità, piede ed è sua l’incursione che porta al calcio d’angolo da cui arriva il gol vittoria. 

6 Zielinski  

Si piazza trequartista, con Ounas che si sposta largo per fargli spazio, con lui arriva la fantasia e una serie di incursioni che mettono la Juve spalle al muro.

sv Petagna 

L’eroe di Genova non riesce a trovare lo spunto per fare il bis. Ma deve tener palla e deve provare ad allungare la squadra nell’unico momento della gara in cui la Juve fa un po’ di pressione.

sv Malcuit 

Entra su palla ferma e si piazza su De Ligt ma non ha nessuna occasione per far vedere a che punto è la sua condizione. Di certo servirà il suo apporto, perché il ciclo è complicato.

A cura di P. Taormina

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