Guardare la luna e non il dito. Spalletti è il primo a saperlo. Ecco perché non sarà stata una prova generale, ma la partita di ieri contro l’Ascoli è qualcosa di molto ma molto vicino. Il dito è l’amichevole di Castel di Sangro, la luna è Napoli-Venezia, la prima di campionato che si giocherà al Maradona tra due settimane esatte.
Il modulo iniziale è il primo segnale, gli uomini scelti è il secondo. Perché Spalletti ha già dimostrato di non voler giocare a nascondino, di non voler fare prove e controprove. Il suo Napoli è già scritto. La traccia è quella del 4-3-3 con Lobotka al centro del campo e i tre davanti che rappresentano il punto fisso: Politano, Osimhen e Insigne. Il reparto offensivo, poi, è sicuramente quello sul quale si dovrà lavorare meno. O almeno rispetto alla linea difensiva, quella su cui Spalletti picchia come un pugile senza sosta. D’altra parte se tutti hanno ancora in mente i gol di Nandez del Cagliari e Faraoni del Verona, i segnali visti contro l’Ascoli sono stati affatto incoraggianti. Il pareggio di Bidaoui è figlio di una dormita colossale: di Mario Rui prima e di Meret poi. Il terzino si lascia tagliare fuori da un lancio senza pretese di D’Orazio, mentre il portiere non esce deciso per impedire a Avlonitis di rimettere il pallone a centro area. Insomma, un bel cocktail di errori da scuola calcio, ma la buona notizia è che da qui a Napoli-Venezia ci sono ancora due settimane di lavoro.
In tal senso è incoraggiante la condizione con la quale si sono presentati a Castel di Sangro i due campioni d’Europa di movimento: Di Lorenzo e Insigne. Il terzino destro è già in condizione, sprinta, sgasa e dribbla, e lì sulla destra si trova alla grande con Fabian, che nella prima mezzora è apparso sicuramente tra i più in forma del Napoli. Il capitano, invece, non ha avuto bisogno di ambientamento, è già il leader della squadra. Segna il gol del vantaggio su rigore conquistato da Osimhen e si prende l’abbraccio dei quasi tremila tifosi che lo acclamano in tribuna: un successone. Con Lorenzo il tridente è fatto. Perché né Lozano né Mertens saranno al top per l’inizio di campionato e allora è bene che Politano, Osimhen e Insigne ritrovino in fretta il feeling dei tempi migliori. Il nigeriano è in palla e a campo aperto è sempre una furia. A rifinire, poi ci pensa Insigne che completa la giornata con il passaggio decisivo per il raddoppio di Elmas, che bagna il suo ingresso in campo nel secondo tempo con il gol della vittoria. Tra i segnali positivi anche quelli offerti da Zielinski che rispetto all’era Gattuso ha leggermente arretrato il suo raggio d’azione, ma senza perdere quella propensione a cercare la porta avversaria. Ieri il gol è stato solo sfiorato: palo e mani nei capelli. Ma la mira non è certo un problema. Spalletti se lo coccola, come si coccola tutti i suoi ragazzi. La formazione titolare per la prima di campionato è presto fatta, salvo clamorosi colpi di scena. La luna da raggiungere è quella lì, e a guardare il dito, le sensazioni sono decisamente incoraggianti.