Spalletti si “coccola” Elmas e Demme aspettando il rinforzo

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Nell’edizione de Il Roma il giornalista Giovanni Scotto parla dei due centrocampisti del Napoli tanto apprezzati da Spalletti . Luciano Spalletti ha già parlato due volte dal ritiro di Dimaro. Con la presentazione a Castel Volturno le occasioni sono state tre in totale. E sempre il tecnico azzurro ha avuto modo di soffermarsi e di elogiare alcuni dei suoi giocatori. In verità parole dolci sono arrivati per tutti, ma il toscano non ha evitato qualche critica. In alcuni casi, invece, ci sono state solo lodi. In particolare, con Osimhen e Koulibaly

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i due azzurri più “celebrati” dal nuovo allenatore sono stati i centrocampisti Demme ed Elmas. Spalletti ha fatto più di un discorso sull’importanza dei gocatori di qualità. Per lui è quella la “chiave di
volta”, il segreto del successo. Più qualità c’è e meglio si può arrivare a ottenere risultati.
ELMAS. A quanto pare il centrocampista macedone è quello che, nel reparto, ha maggiormente colpito Spalletti. Eppure, il giocatore arrivato dalla Turchia con Ancelotti è ancora un incompiuto. La giovane
età, 22 anni, lo sostiene, ma non ha ancora trovato continuità e fatica pure a centrare il suo ruolo preciso. Una situazione che si è presentata uguale anche in Nazionale. Agli ultimi Europei con la sua Macedonia ha
giocato praticamente in tutti ruoli: mezz’ala, centrocampista interno, trequartista e pure seconda punta. Il feeling con il gol non gli manca e nemmeno la corsa, ma ora ha bisogno di trovare una sua dimensione
stabile. Tuttavia la corsa e la duttilità sono state doti sufficienti a colpire Spalletti, che ritiene Elmas un giocatore utile che si può utilizzare in più circostanze. Non parte come titolare, ma l’allenatore
durante questo ritiro di Dimaro si sta “divertendo” a fargli provare cose diverse. E la condizione conforta il giudizio positivo dell’allenatore, visto che nella prima amichevole contro l’Anaunia,
Elmas è stato tra i più pimpanti. Per lui il gol (il primo della stagione) e anche una traversa: ma soprattutto una prestazione positiva. Ora toccherà a Luciano trasfomare elogi e complimenti in parte “già
sentiti” in quella concretezza che il macedone ad oggi ha faticato dimostrare.
DEMME. Su Demme è arrivato subito un paragone importante. Spalletti non ha esitato a dire che potrebbe essere il “Pizarro del Napoli”. «È uno che tratta bene palla, sa stare nel ruolo di regista, abbina il gioco corto a qualche lancio. Gli ho detto che in Inghilterra danno un premio a chi gira più la testa nelle partite, se lo fanno in Italia tu non lo vinci, deve guardare pure dove non vede, deve girare di più sui passaggi
improvvisi perché lì dietro ci vanno a scardinare la linea difensiva», ha spiegato qualche giorno fa nel teatro di Dimaro. Qualcuno ha sicuramente storto il naso. Dare al tedesco la responsabilità del
paragone con l’ex campione cileno della Roma è sembrato troppo, se non altro perché il tocco di palla e la qualità tecnica di Pizarro sono impareggiabili. Ma è evidente che nelle parole di Luciano ci sia anche
uno stimolo per il giocatore, invogliato a prendersi la responsabilità di un posto da titolare che l’allenatore è pronto ad affidargli. Fermo restano che Spalletti aspetta l’erede di Bakayoko, tornato al Chelsea.
Un centrocampista fisico, che in rosa, elogi a parte, in questo momento manca.
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