L’Europeo è finito, Insigne aspetta che scocchi l’ora della verità

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Lorenzo Insigne ha sentito Spalletti, ma non De Laurentiis. Teoricamente ci sarebbe un appuntamento post Europeo per trattare il rinnovo di contratto. Intanto il calciatore ha raggiunto la famiglia in vacanza ad Ibiza. Il patron sarà invece a Dimaro, da domani. Il caso non è ancora un caos, inutile fare drammi, ma i presupposti non lasciano presagire agilità allo stato. Ovvero: a meno di inversioni di tendenza – colpi di coda a cui DeLa ha abituato da sempre -, la trattativa per provare a rinnovare il contratto di Lorenzo si annuncia complessa. Insigne, tra l’altro, ha vinto la scommessa targata Italia, il gol al Belgio (candidato tra i più belli del torneo), la Tiraggiro-mania e l’animazione del gruppo come fanno i leader hanno contribuito a consolidare la sua figura su scala internazionale, forse anche per questo un po’ di club europei hanno chiesto informazioni, fermo restando due principi basilari: la crisi economica è generalizzata ed è davvero difficile immaginare che qualcuno possa avere la forza di pagare il suo cartellino, assicurandogli un ingaggio superiore ai 5 milioni attuali. La cosa strana è che se non ci sarà una svolta, cioè rinnovo o cessione, Lorenzo si avvierà allo status di parametro zero. Un po’ come successe a Mertens, per intenderci; un po’ com’è accaduto a Milik, Callejon, Hysaj e Maksimovic. E la storia recente ha insegnato che non tutti i casi finiscono a tarallucci napoletani e vino.

Factory della Comunicazione

CdS
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