Demetrio Albertini, vicecampione del mondo e d’Europa con la Nazionale nel ’94 e nel 2000, è intervenuto a La Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole: “Se devo scegliere un aggettivo per la Nazionale, dico generosa. Non si risparmia mai, trasfonde entusiasmo fino all’ultimo tifoso. Sa che deve giocare bene per vincere. Solo gli inglesi hanno la nostra consapevolezza di poter arrivare in fondo. La Spagna sta ricostruendo come noi, ma ha fatto meno bene. Che l’Italia sia tra le prime quattro non è una sorpresa. Che ci sia la Spagna sì. Anche se attraversi periodi bui, la cultura del gioco ti resta dentro. Il palleggio sarà sempre un loro patrimonio. La nostra mediana non ha nulla da invidiare a quella spagnola. Busquets, porta con sé il ricordo di una nazionale trionfale. La storia ti trasmette sicurezza e personalità. Poi c’è Pedri, in Spagna guardano il talento, non l’età. Noi giochiamo in difesa anche in queste scelte… Aspettiamo molto prima di lanciare un giovane. Ma ne abbiamo di bravi, Pessina, Locatelli… In difesa siamo più forti noi. I loro centrali concedono, giocano spavaldi. La Spagna non ce li ha Bonucci e Chiellini. Il più grande merito di Mancini? La serenità con cui ha fatto crescere i giovani e la squadra. Non dimentichiamo che è da 5 anni che non partecipavamo a un grande evento”.