Lino Banfi e l’amuleto di Oronzo Canà «Grazie, ora rifacciamolo»

Il comico pugliese parla al CdS del tormentone "porca puttena"

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Anche Roberto Mancini si è “oronzocanizzato”, evocando l’amuleto Lino Banfi, che tanta fortuna ha portato nel debutto in questi Europei: «Lui – ha detto ieri – abbiamo fatto il corso insieme a Coverciano e prese 110 e lode grazie al suo 5-5-5 molto offensivo. Quindi è il numero uno, è avanti anni luce». Il ct scherza e si unisce divertito alle dediche di Immobile e Insigne, che dopo le loro reti ai turchi si erano esibiti nello slogan “porca puttèna”, marchio di fabbrica del mitico allenatore della Longobarda. Un attestato di stima che ha inorgoglito Banfi, travolto da questa ondata d’affetto da parte della Nazionale: «Mancini è stato molto carino. Un altro avrebbe potuto tagliare corto e dire alla squadra di lasciar perdere queste stupidaggini. Lui invece ha addirittura mostrato il video che avevo inviato ai giocatori, riproponendolo poco prima della gara con la Turchia. È stato fantastico».

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Ci racconta come è nata la storia di quel video? «Ho pensato che servisse qualche stimolo in più, così ho contattato Chiellini: “Ti mando una cosa, così la mostri a tutta la squadra”, gli ho detto. Dentro c’erano delle raccomandazioni, anche al ct. “Sei stato uno dei miei migliori allievi a Coverciano, quindi facciamo le cose per bene e non ci incasinièmo. E poi tu sei un raghèzzo, mentre io sono già arrivato al primo tempo supplementare. Spero di giocare il secondo e vincere ai rigori…”. Ho pure dato indicazioni dal punto di vista tattico che si sono trasformate in realtà».

Cosa intende? «Beh, ho spiegato lo schema Spinazzola-Immobile, Immobile-Spinazzola. E alla fine del video ho anche aggiunto “Se accade sul serio, qualcuno deve dire porca puttèna”. Immobile e Insigne sono stati di parola. Adesso spero che questo mantra possa diventare una specie di vessillo. Anzi, il mio augurio è un altro ancora…».

Ci dica. «Vorrei che fosse tutto lo stadio a cantarlo, sulle note del nostro classico “po-po-po-po-po-po-po”. Potrebbe trasformarsi in un “po-po-por-ca-put-tè-na”…».

Ma come le è venuto in mente di contattare Chiellini? «Tutto nasce da un episodio di anni fa. D’accordo con Giletti, abbiamo deciso di fare uno scherzo a un giocatore, un mio fan, poco prima di una partita contro la Roma, alla quale segnava sempre. Così abbiamo contattato Giorgio e gli abbiamo detto “Quando sei con lui ti chiamiamo, poi tu passagli il telefono facendo finta che dall’altra parte della cornetta ci sia Maria, un’ammiratrice”…».

E cosa è successo? «Che invece di questa Maria ho risposto io, incazzèto nero: “Se ti azzardi a segnare alla Roma ti spezzo la noce del capocollo”».

Dopo Spinazzola-Immobile ha qualche altra previsione in serbo? «Certo, dopo che si è realizzata la prima profezia, ho parlato di nuovo con Chiellini. Gli ho detto che adesso aspetto un suo gol di testa e che stavolta, subito dopo averlo segnato, dovrà urlare due volte “porca puttèna”. Lui ha promesso che lo farà senz’altro. E poi quando ho saputo che Castrovilli, di Canosa di Puglia come me, è stato aggregato al gruppo, mi sono subito mosso e ho fatto portare da Barletta un po’ di cozze pelose da dare ai giocatori. Quelle d’altronde erano anche il segreto nella mia Longobarda…». 

A cura di Marco Ercole  (CdS)

 

 

 

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