Piotr Zielinski: “L’Europeo per dimenticare la ferita Napoli-Verona”

Il polacco è ancora amareggiato per la mancata qualificazione in Champions

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“Ahimè, è andata così”. Quasi quasi risulterebbe pure del tutto inutile piangere sul latte versato (copiosamente), ma tant’è: almeno un pizzico di mea culpa dal sapore liberatorio ci vuole, prima di provare a voltare definitivamente pagina. Per dedicarsi completamente a quel futuro ch’è già abbondantemente presente (incombono gli Europei, dopo di che ci sarà una stagione intera e molto articolata da imbastire e modellare secondo canoni del tutto inediti), anziché continuare ad arrovellarsi e contorcersi sull’ultimo, imbarazzante default azzurro. Riferendoci naturalmente all’1-1 con Verona al Maradona che ha decretato l’uscita dalla prossima Champions, roba di appena 16 giorni fa, nonché lacerazione ancora freschissima.

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E purtuttavia c’è uno Zielinski a cui – dal ritiro della nazionale polacca (ad Opalenica, prima di spostarsi a Sopot) – aggrada tornare sul cocente argomento.

«Per me è stata una stagione di grande successo per quanto riguarda numeri e statistiche. Sono riuscito a segnare qualche gol, ad assicurare anche alcuni assist, ma purtroppo a livello di squadra non abbiamo raggiunto l’obiettivo-Champions che c’eravamo prefissati».

Resta però l’impellenza di dedicarsi a ciò che al momento più preme: «Sto cercando di dimenticare quello che è successo, perché davanti a noi c’è un torneo estremamente importante come l’Europeo. Voglio concentrarmi solo su quello».

Le amichevoli di preparazione alla competizione sono già abbondantemente partite, ma lui non ha ancora messo piede in campo. In attesa di farlo stasera con l’Islanda (a Poznam, ore 18), se n’è stato a riposo nel match d’una settimana fa con la Russia (sempre amichevole). Si farà poi sul serio con la Slovacchia (lunedì 14), la Spagna (19) e la Svezia (23). Ma Zielinski nell’ultima annata, come lui stesso ha ricordato, s’è dato parecchio da fare. Ritagliandosi anzitutto un ruolo, quello di “pendolare” fra centrocampo e attacco (da sotto punta), che ne ha assecondato le indubbie qualità tecniche. Dieci gol e tredici assist in toto, con soli tre match saltati a causa del Covid, ed una carriera in ascesa ancora tutta da scrivere.

 Fonte: Fulvio Padulano (CdS)

 

 

 

 

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