Il docente Sica anticipa la decisione della Corte di Giustizia sulla Superlega
«Il diritto europeo tutela la concorrenza»
I regolamenti del calcio violano la libera concorrenza garantita dai trattati dell’Unione Europea? La questione Superlega finirà presto davanti alla Corte di Giustizia. Un intrigo internazionale, il cui epilogo potrebbe cambiare per sempre questo sport. «Siamo al punto di non ritorno: questa è una partita importante non solo per la Uefa e per la Superlega, ma anche per l’autonomia dell’ordinamento sportivo» è il pensiero di Salvatore Sica, docente ordinario di diritto privato presso l’Università di Salerno ed esperto di diritto dello sport.
Prof. Sica, il Tribunale di Madrid ha presentato il ricorso alla Corte europea per conto dei tre club ribelli.
Cosa significa? «Che Madrid, come tutte le corti nazionali, si è avvalsa della possibilità di sottoporre all’Ue la questione pregiudiziale sulla compatibilità del provvedimento impugnato, ossia la minaccia di sanzioni nel caso di mantenimento della Superlega, con il diritto europeo in tema di concorrenza»
La Figc ha già varato la norma anti Superlega: si perde l’affiliazione in caso di partecipazione a competizioni non riconosciute. «Anche questa norma potrebbe essere oggetto di verifica in termini di compatibilità con il diritto europeo. L’argomento è il medesimo: se l’ordinamento sportivo, nella sua autonomia, possa affermare disposizioni che si pongono in contrasto con il tema della concorrenza»
Lo sport rischia di non essere più autonomo? «Dal punto di vista della concorrenza, come dicevo, queste disposizioni Uefa e Figc potrebbero essere censurate. Ma sulla possibilità che un ordinamento sportivo ha di riaffermare l’applicazione delle regole, io non avrei dubbi. Vuoi farti la Superlega? Non puoi pretendere a ogni costo di partecipare anche alle competizioni federali. Se vi partecipi, accetti l’intero corpus normativo. Altrimenti ne resti fuori»
Si parla di limiti alla concorrenza. Ma ribaltando il concetto, e guardando le cose dalla prospettiva di chi resta, la Superlega non rischia di minare l’equilibrio del mercato? «Certo, senza alcuni club nei campionati o in Europa c’è un impoverimento delle stesse competizioni. Pensate ai diritti televisivi. Questo aspetto potrebbe portare a un’azione risarcitoria da parte delle società»
Quali azioni intraprenderanno Juve, Real Madrid e Barcellona contro le nove società uscite dalla Superlega? «Non so se esisteva un vincolo di permanenza per un determinato numero di anni. Sicuramente la questione esula dalla materia dei rapporti federali, tranne in un caso: quello di eventuali pressioni sulla violazione dell’obbligo di lealtà. Mi spiego: se eserciti delle indebite pressioni affinché le società rientrino di nuovo nella Superlega, la Uefa potrebbe verificare l’esistenza di un illecito»
È possibile ipotizzare, già oggi, la direzione che prenderà la Corte?
«Il diritto europeo spesso ha ritenuto prevalenti i profili della libera concorrenza. Il primo precedente in questa materia è il caso Bosman. Quindi, credo che la Corte affermerà il diritto di organizzare un torneo privato».
A cura di Giorgio Marota