Io sulla panchina del Napoli, ho visto il meglio e il peggio, da Monzeglio a Gattuso, e ho visto Santin,
il lucifero Ulivieri,
i capelli a parrucca di Giacomini,
i quattro allenatori del disastro 1998,
Enzuccio Montefusco a raccogliere nel finale i cocci di Mutti, Mazzone e Galeone,
e ho visto e vissuto la passione sconfinata di Bruno Pesaola,
il calcio offensivo di Luis Vinicio,
gli anni onesti di Marchesi e Simoni, i cinque anni di Chiappella, Ottavio Bianchi,
ma anche Colomba e Scoglio di passaggio,
Giannino Di Marzio tradito,
Zeman incompiuto
e Boskov divertente,
e quel piccolo grande guerriero di Novellino,
il realismo di Edy Reja,
il pragmatismo di Mazzarri,
l’incantesimo di Sarri e
l’illusione di Ancelotti,
ora mi inchino all’arrivo di Luciano Spalletti, il bonzo di Certaldo.
M. Carratelli (Cds)