Bertotto (Ex Udinese): «Luciano va sempre al limite, Insigne con lui andrà d’accordo»

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Valerio Bertotto : «A Napoli è arrivato un top manager a livello internazionale. Non sminuiamo neppure per un attimo la figura di questo grandissimo allenatore».

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Parole al miele di chi sta affrontando il percorso da allenatore dopo esser cresciuto a pane e Spalletti. Perché Valerio Bertotto era capitano di quell’Udinese che, con Spalletti alla guida, nel 2005 arrivò in Champions League per la prima volta nella sua storia.

L’uomo giusto per sognare qualche titolo con una rosa come quella del Napoli ? «Stiamo parlando di un grande conoscitore di calcio. Al di là di quale sarà il modulo, Spalletti saprà gestire e valorizzare una rosa composta di calciatori di primo livello. Inevitabilmente, ci saranno dei cambi nel gruppo, come avviene tutti gli anni: ma il Napoli può arrivare in fondo in tutte le competizioni».

Sedici anni fa, l’impresa con l’Udinese, il mondo del calcio comprese il valore di Spalletti. «Era un gruppo consolidato, l’Udinese costruì un’identità importante. Luciano l’ho sempre apprezzato, era già un grandissimo organizzatore di lavoro. Introdusse idee e metodologie improntate alla qualità e all’intensità. Oggi, parliamo di dogmi: ma, per lui erano punti fermi già all’epoca».

Che allenatore è Luciano Spalletti? «Credo che la sua storia parli chiaro. I suoi successi sono meritati, ottenuti grazie alla sua capacità di gestione. Sono contento per lui che abbia trovato un’altra piazza di valore come Napoli dove potrà esaltarsi».

Totti, Icardi: si ripete spesso che Spalletti abbia un rapporto controverso con i capitani. È stato così anche con lei ad Udine? «Insigne può stare tranquillo, se devo guardare alla mia esperienza da capitano di quell’Udinese. Si vede che Luciano non ha trovato le situazioni giuste e le ha dovute affrontare. Per quella che è la mia esperienza, abbiamo avuto un rapporto sincero, schietto, leale. Quando è stato necessario, ci siamo anche scornati, perché i professionisti seri con personalità possono avere momenti di tensione. Rientra nella normalità delle cose, perché stai facendo un lavoro che ti spinge sempre al limite. L’obiettivo comune ti spinge, poi, a trovare la sintesi».

Come viene gestito lo spogliatoio sotto la sua gestione? «L’allenatore deve fare l’allenatore. I calciatori devono vivere la propria vita professionale in vista dell’obiettivo comune. Spalletti sarà anche a Napoli il sarto affinché ogni elemento, non solo della rosa, ma dell’intera società viaggi a mille all’ora». M. Giordano (Il Mattino)

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