Oggi la lista di Mancini, dei quattro napoletani, due certezze, una quasi ed un grosso dubbio

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Insigne, Di Lorenzo sicuri del posto, quasi certo Meret, ancora in dubbio Politano: oggi Mancini presenterà la lista dei 26 azzurri per gli Europei. Lorenzo è un punto fermo nel 4-3-3 del ct della Nazionale, da esterno sinistro è una garanzia in un sistema di gioco che conosce benissimo per averci giocato già nel Pescara di Zeman e poi con il Napoli di Sarri. Contro San Marino è rimasto in panchina, verrà impiegato nell’ultimo test dell’Italia venerdì contro la Repubblica Ceca: il capitano del Napoli è l’uomo che riesce ad assicurare fantasia negli ultimi ventimetri, la giocata decisiva con un assist oppure con il tiro in porta. Cresciuto partita dopo partita con la Nazionale, ora è diventato un uomo chiave. Di Lorenzo si è guadagnato la certezza di un posto tra i difensori che andranno agli Europei, il terzino del Napoli sarà il vice Florenzi: ha scalato posizioni su posizioni anche in quest’annata che ha giocato da grande protagonista con il Napoli assicurando una straordinaria continuità di rendimento con prestazioni quasi sempre convincenti. Buono il suo impatto anche nell’ultimo test dell’Italia di venerdì sera contro San Marino quando è entrato nel secondo tempo e si è sovrapposto con continuità sulla fascia destra. In vantaggio Meret nel ballottaggio con Cragno: si gioca il posto da terzo portiere alle spalle di Donnarumma e Sirigu. Nell’ultimo test contro San Marino il ct azzurro è partito con il portiere del Cagliari e nella ripresa ha schierato quello del Napoli. Il dubbio maggiore riguarda Politano, che però contro San Marino ha segnato una doppietta confermando di essere molto in forma.Mancini ha già deciso di confermare Bernardeschi e in pratica è solo uno il posto ancora disponibile: Politano se lo gioca con Kean e Raspadori. Con un gran girone di ritorno in maglia azzurra l’ex interista si è guadagnato un posto tra i preconvocati ma la concorrenza sulla fascia destra in attacco è altissima con Chiesa e Berardi che sono due punti fermi dell’Italia di Mancini. Roberto Ventre (Il Mattino)

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