AIC, Calcagno: “La legge Melandri andrebbe rivista, i diritti Tv andrebbero distribuiti meglio”
“Nelle serie minori sono ripresi gli allenamenti da ieri, nonostante i campionati siano ancora sospesi. È importante già il solo essersi ritrovati – queste le parole del Presidente Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Tornare a divertirsi è uno degli aspetti più importanti del nostro mondo, come componente federale continueremo a lavorare per capire come si possa riprendere a giocare senza più interruzioni. Credo sia giusto che i calciatori, professionisti e non, si vaccinino e si ritorni alla vita normale anche nello sport. Il più grande timore è che questa crisi pandemica abbia accelerato l’allontanamento dei ragazzini dall’attività motoria, costringendoli da un anno all’inattività: i dati sui tesseramenti sono preoccupanti in tutte le associazioni. Lo stato deve essere più presente nello Sport di base: i decreti dovranno dare un contributo importante per far ripartire la locomotiva. La federazione ha già stanziato ingenti somme per la Lega Dilettanti e sono convinto che ci saranno altri aiuti, ma lo Stato deve fare la sua parte: lo sport è un asset fondamentale come la scuola, e non solo per la formazione dei ragazzi ma anche per la voglia di affacciarsi nel mondo dell’attività motoria, importante per tutti. Decreto sostegni? So che c’è una richiesta di avere un miliardo e mezzo di euro da investire nello sport di base, ma spero che non ci saranno ulteriori interruzioni: sarebbe un colpo catastrofico. Per evitare ciò, bisognerà programmare bene la campagna vaccinale. Aiuti dai top club alle categorie inferiori? Quando la mia Federazione parla di ristrutturazione dei campionato, parla proprio di questo. Siamo tra i primi paesi in Europa nel calcio, ma siamo tra i peggiori nel distribuire risorse dall’alto verso il basso. La Legge Melandri andrebbe rivista, ed i diritti tv della Serie A e delle competizioni internazionali vanno distribuiti meglio. Una società con i conti in regola può sognare lo Scudetto? Nel prossimo decennio vinceranno le società più economicamente virtuose. Ci vuole un calcio più meritocratico e bisogna investire anche sui settori giovanili”.