Il Presidente del Lione, Aulas, ha concesso un’ intervista a L’ Equipe. Ha affrontato l’argomento Superlega e non ha nascosto stupore e delusione in merito al comportamento di Andrea Agnelli. Ha anche parlato delle eventuali conseguenze a danno dei 12 club ribelli:
Il rapporto con Agnelli – Ne ho discusso con il presidente Aleksander Ceferin a Montreux. Gli ho detto che ho provato a chiamare Andrea Agnelli domenica e non mi ha risposto. Aleksander Ceferin mi ha detto che lui stesso non è riuscito a parlargli. Ci ha messo a disagio perché Andrea Agnelli aveva tutta la nostra fiducia. C’era un rapporto personale e professionale. Il modo sorprende ancor più del fatto in sé. La delusione per l’uomo è immensa. Almeno avrei voluto che dicesse sabato o domenica che sarebbe successo qualcosa. Probabilmente aveva buone ragioni, ma non le conoscevamo… Mi sento come se fossi stato ingannato.
Le conseguenze – La storia è finita bene. Non vi è alcun danno reale. Ma eravamo confusi e furiosi per come è successo. Questi dodici club non possono rientrare come se nulla fosse accaduto, questo no! Ho letto attentamente quel che ha detto Rummenigge. Ha parlato di ponti che sono più importanti dei muri. Ma nulla sarà più come prima. Se ritornano, dobbiamo garantire che ci sia un impegno a lungo termine a non vederli nuovamente impegnati in questo tipo di iniziative. Sono rimasto molto sorpreso nel vedere il castello crollare alla stessa velocità con cui era stato costruito. Improvvisazione? È ciò che mi sorprende perché conosco bene Florentino Pérez e lo apprezzo pure. Il fatto che JP Morgan abbia comunicato molto rapidamente, lunedì mattina, il proprio impegno per oltre 6 miliardi di euro, dimostra che c’era un lavoro. Poi, sono sopraggiunti elementi che lo hanno indebolito.”