Osimhen è uno a cui piace sorridere. E’ sbarcato a Napoli sorridente. Gattuso gli ha cucito addosso l’abito migliore, quello del 4-2-3-1, Victor punta centrale e un trequartista (Mertens o Zielinski) alle sue spalle che gli gira attorno, apre spazio e inventa giocate utili alla causa. Poi, come in tutte le favole, è arrivato il momento di difficoltà. Ma lui si è allenato, si è dato da fare e non ha mollato un centimetro per farsi trovare pronto all’appuntamento con il campo. Tutto molto bello, certo, ma per un attaccante l’unica cosa che conta è buttarla dentro. Fare gol. Oggi è il grande giorno, perché contro il Crotone può tornare titolare. Non succedeva dal 21 febbraio scorso, quando è partito dall’inizio contro l’Atalanta. E a proposito di gol, la spinta in più arriverà anche da quello segnato con la Nigeria, per quella maglia che a novembre lo aveva condannato all’inizio del calvario. Con la nazionale era arrivato l’infortunio alla spalla, in Nigeria aveva contratto il Covid e adesso proprio da lì è tornato a sorridere felice, come ogni ragazzo della sua età che rincorre un pallone e manda in estasi milioni di tifosi.
Il Mattino