Antonio Giordano, giornalista: “Il 4-2-3-1? Come trequartista, la squadra la cambia più Zielinski che Mertens”

"Mertens sarebbe troppo sacrificato"

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A “Marte Sport Live”, Antonio Giordano, giornalista:

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Insigne al City? Mi sembra ancora troppo presto. Non mi permetto di discutere le teorie di chi di mercato ne sa più di me. Sarebbe il compimento di una evoluzione tattica straordinaria e strepitosa. Continuo a pensare che Guardiola sia il migliore di tutti tempi. O che, comunque, rientri nel novero dei più grandi. Una recente classifica lo aveva sistemato immediatamente dietro Ancelotti. Sarebbe curioso vedere un giocatore come Insigne allenato da lui. Aguero? Guardagna 15 milioni netti a stagione. Ma i calciatori non vogliono guadagnare di meno. Faccio fatica a credere che possa esserci un taglio tanto netto dell’ingaggio. Ovviamente il calciatore non si discute. Effetto Maradona che può incidere? Ci credo poco a questi richiami dell’animo. Sarebbe bello per chiunque avere Aguero nel calcio italiano. L’anno scorso non ci fu verso di ricollegare City e Napoli per la vicenda Koulibaly. Fu una vicenda abbastanza burrascosa anche quella di Jorginho. Era tutto fatto. E poi invece Sarri, che era il suo mentore, andò al Chelsea. Non so se avesse già firmato. Ma forse c’era già un accordo. Negli ultimi tempi il 4-2-3-1 è andato molto. La squadra la cambia in verità più Zielinski, che Mertens, nella posizione di trequartista. Mertens sarebbe troppo sacrificato. Il punto è che, lo stesso schema, prima non funzionava. Addirittura si è pensato di virare nella difesa a 3. Bisogna trovare anche compromessi nell’analisi. Senza scaldarsi più di tanto. Quando staranno bene Osimhen e Mertens, chi gioca? Da prima punta, per me, Mertens. Da sottopunta, Zielinski. Rudi Garcia come allenatore del Napoli? A me lui è sempre piaciuto quando era a Roma. Il suo modo di fare calcio, di essere, di comunicare. Mi è sempre stato simpatico. Ha un modello di calcio virato sulla spettacolarizzazione. Che poi però ha voluto rivedere. A volte sfuggono certi dettagli. Aguero e Dybala in azzurro? Hanno un ingaggio pesante. E bisognerebbe accontentarli. Anche se dovesse andare via Insigne, c’è il suo alter ego in squadra. Che è Lozano. Fabian Ruiz? Tra lui e Zaccagni c’è la differenza tra il panorama della costiera amalfitana e quello delle colline piacentine. Ho il sospetto che lo spagnolo possa diventare tra i più forti in circolazione. C’è una forma di insofferenza nei confronti della proprietà. Ma sostenere che il Napoli si voglia liberare dei big è ingiusto. Qualcosa è stato sbagliato. Altre cose, invece, sono state fatte bene. Per me, il Napoli aveva una squadra degna di competere per lo Scudetto. E questo distacco dall’Inter mi sembra un’enormità. Però il Napoli è lì. Io non so chi ha, a centrocampo, Zielinski, Fabian Ruiz ed, in prospettiva, Elmas. O chi, in attacco, ha gente come Insigne, Lozano, Mertens e Politano. Su Lozano, poi, si era entrati nella consapevolezza di avere di fronte un bidone. Diamo tempo, aspettiamo. Questa freddezza deve appartenerci. Quando il calcio comincerà a capire che non vive in una bolla tutta sua. E che esiste una crisi mondiale, che non si può ignorare. Allora realtà come Napoli e Atalanta, andranno lodate“.

Fonte: Radio Marte

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