La costruzione dal basso l’abbiamo iniziata a vedere nei primi anni 2000, ed uno dei suo massimi esponenti di questo gioco è Pep Guardiola. Questo stile di gioco è approdato anche in Germania, dove con Manuel Neuer, ha stravolto il ruolo del portiere. Dove prima doveva solo parare, adesso ha la possibilità di iniziare o addirittura, in alcuni casi, di impostare la manovra della squadra.
Nel calcio italiano ha aiutato anche la nuova regola del rinvio dal fondo. Ovvero la palla diventa subito giocabile dopo la battuta. Sulla rimessa del portiere, i difensori possono ricevere il suo passaggio all’interno della propria area, mentre gli avversari devono rimanere fuori, fino al primo tocco della palla.
Da qui molti utilizzano questa regola per la costruzione dal basso. Il Napoli applica spesso con Koulibaly che batte il fondo passando la palla ad Ospina, con l’altro centrale di difesa, Maksimovic di solito, disposto sulla linea insieme al portiere (figura 1).
Dopo questo passaggio la squadra si muove per creare delle soluzioni al possessore di palla. Quella più utilizzata dal Napoli è il movimento di Demme, Bakayoko o Lobotka ad andare incontro; nel caso in cui è marcato dietro di lui c’è Zielinski a venire incontro; ma lascia lo spazio dietro di lui per un lancio a scavalcare le due linee avversarie, per Insigne; il quale resta sempre largo, al contrario di quando riceve palla Mario Rui, che va a stringere verso l’interno del campo.
Se la squadra avversaria non dovesse venire a pressare alto, il portiere azzurro sceglie il passaggio per Maksimovic; da qui si vede come l’esterno di difesa Hysaj o Di Lorenzo tendono a salire. Mentre il loro posto lo va a prendere Fabian Ruiz o Elmas, con Politano che viene incontro; così da lasciare entrambe le soluzioni per la giocata corta, ma anche il lancio lungo per lo scatto del terzino.
L’unico che non compare nella costruzione dal basso è l’attaccante centrale, egli viene ricercato poco o niente soprattutto quando c’è Mertens ad occupare quel ruolo; cl contrario viene più ricercato quando in campo ci sono Osimhen o Petagna. L’altro non partecipe della manovra azzurra è Lozano quando gioca, in quanto cambia molto lo stile di gioco con lui in campo. Infatti lo vediamo che è lui il primo ad attaccare la profondità avversaria, diversamente dal suo compagno che occupa lo stesso ruolo.
A cura di Antonio Pisciotta