Il Diego “postumo” scopre ciò che già sapeva: non era un evasore

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Una beffa del destino. «Così deciso in Camera di Consiglio il 20 ottobre 2020». Diego Armando Maradona non è un evasore, la Corte di Cassazione lo ha stabilito dieci giorni prima del suo sessantesimo compleanno e trentasei giorni prima della sua morte. La sentenza depositata ieri, firmata dal presidente Lucio Napolitano, è una piena riabilitazione dopo anni di polemiche. L’ha letta il suo avvocato napoletano, Angelo Pisani, che nel 2013 aveva intrapreso con il professore Angelo Scala questa battaglia contro il fisco che considerava l’ex capitano del Napoli debitore per 40 milioni. E si è commosso. «Perché è stata fatta finalmente giustizia. Aveva ragione Diego, che sempre aveva dichiarato la propria innocenza, e io sono onorato di essere stato al suo fianco. È una sentenza che finalmente restituisce onore e dignità a Maradona, che mai più potrà essere etichettato come evasore fiscale. Dispiace solo che in tutti questi anni gli uffici dell’amministrazione finanziaria non abbiano mai voluto ascoltare le ragioni della difesa di Maradona e negato ogni istanza in autotutela per un innocente perseguitato e strumentalizzato», le parole del legale.
Il Mattino

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