Insigne jr: «Gestire l’ansia è il mio mestiere, ma certe emozioni no»
La sua partita. Sì, perchè Roberto Insigne è nato proprio lì, solo che allora quello stadio non si chiamava ancora “Diego Armando Maradona”. Vi ha esordito in serie A, ha sperato di giocarci insieme a Lorenzo, e dove domenica sarà “ospite”. Il cuore, inevitabilmente, batterà più forte. Al Vigorito col suo sinistro trafisse Meret sotto la traversa. Lorenzo gli rispose con lo stesso piede, lui che è un destro naturale. Poi lo sfottò del “Magnifico” al fratellino più piccolo: «Col sinistro sono meglio io…». Sono legatissimi Roby e Lorenzo, a Frattamaggiore sarà un altro pomeriggio di batticuori: «Mamma e papà sarebbero felici se segnassimo un’altra volta tutti e due», ha confessato a Radio Kiss Kiss. Ma a lui questa volta la soddisfazione personale non basta: «Abbiamo un bel tour de force: Napoli, Verona e Spezia nel giro di una settimana, speriamo di portare a casa quanti più punti possibile. Domenica sarebbe il massimo ripetere la prestazione dell’andata, ma stavolta con un risultato diverso». In campo dall’ inizio o partendo dalla panchina. È uno dei dubbi di Pippo Inzaghi. «Stiamo tutti bene, ha recuperato anche Letizia che all’andata ha coperto la fascia destra insieme a me. Attendo le decisioni del mister, so già da ora che sarà un’emozione incredibile entrare al “Maradona”. In fondo sono in grado di gestire la mia ansia, è il mio mestiere. Ma le emozioni no, quelle non potrò reprimerle». Poi parla del Napoli, Roberto: «Io alla crisi degli azzurri non ci credo. Anche con tutti gli assenti che ci sono, la squadra di mister Gattuso può contare su giocatori straordinari. Questo è proprio uno sbaglio che non dovremo commettere, quello di pensare di trovare al Maradona un avversario dimesso». Del resto sarebbe davvero il colmo che il “piccolo” Benevento sottovalutasse l’avversario più blasonato: «Abbiamo bisogno di fare punti per raggiungere la salvezza, non cadremo mai in questo errore».
A cura di Franco Santo, CdS