“È un periodo un po’ duro per il Napoli, sia a livello mentale che a livello fisico. Non penso che sia l’allenatore il problema più grande” queste le parole di Fabiano Santacroce, ex calciatore, fra le tante, del Napoli, su 1 Station Radio.
“Stanno mancando tanti punti fermi nella squadra, manca gente di esperienza e di carattere come Mertens. Io spero che dopo il Granada ci sia ancora Gattuso sulla panchina azzurra. Sicuramente ci sono stati errori da parte del mister, ma non solo da parte sua. Tante partite le abbiamo perse per errori individuali, perché a tanti ragazzi manca la giusta concentrazione. Questo è un errore della società che ha portato due difensori in scadenza, ed è ovvio siano distratti e si tirino indietro la gamba. Quando arriva il momento di entrare duro, si tirano indietro. Magari questa esperienza servirà a De Laurentiis per il futuro. Analogie tra il mio Napoli e quello di Gattuso? Anche noi abbiamo portato due esoneri in due anni, facendo pagare Reja e Donadoni per i nostri errori. Quello che ci differenziava da questa squadra è la cattiveria che ci mettevamo in campo.
Potevamo perderle tutte, ma entravamo sempre duro e sudavamo la maglia. Tra Aronica e Contini, se ci fosse stato il Var all’epoca, credo avrebbero giocato una partita ogni tre! La piazza azzurra è esigente, ma i tifosi riconoscono quando ci metti l’anima: se c’è impegno, i risultati possono anche mancare, ma la contestazione non arriva. Ho sempre difeso Ancelotti perché puoi prendere anche Michael Schumacher, ma se non gli dai una Ferrari non può vincere le gare. Granada? All’andata, per la prima volta in vita mia, ho spento il televisore all’intervallo. Spero che nel ritorno vedremo un’altra prestazione. Non si può vedere uno scempio del genere: si può perdere, ma non si può giocare senza grinta. Tra l’altro il Napoli è la squadra con meno falli commessi in Serie A, e di certo questa non è la volontà di Gattuso. La squadra non ha grinta né carattere”.
Fonte: Radio 1 station