Colonnese: “Gattuso uomo sono ed in difficoltà, cambiare due difensori durante l’angolo segno di poca serenità. Sul mio addio al Napoli…”
La Dea è sicuramente più forte del Napoli in questo momento: ha una grande squadra con giocatori importanti, in fiducia ed in salute – queste le parole di Francesco Colonnese, ex calciatore, fra le tante, di Napoli ed Inter, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Il Napoli, invece, è arrivato a Bergamo con una squadra incerottata e sfiduciata. In questo momento i problemi aumentano: i giocatori cardine di questa squadra sono in enorme difficoltà. Anche Insigne non è più quello che abbiamo visto ad inizio stagione. Bakayoko sta sbagliando davvero troppo ultimamente, e anche Gattuso è, ormai, un uomo solo ed in enorme difficoltà. I suoi errori, come cambiare due difensori durante un calcio d’angolo contro, sono figli di decisioni prese senza serenità. Non puoi cambiare 2 calciatori su 4 in fase difensiva su un calcio d’angolo contro, perché ci vogliono quei secondi necessari a prendere le marcature, e finisce che poi prendi gol. Ma, a prescindere da tutto, ieri l’Atalanta è stata nettamente superiore al Napoli. Sarebbe stato un miracolo sportivo portare a casa anche solo un pareggio. Con un rapporto diverso tra Gattuso e la società probabilmente avremmo avuto qualche risultato migliore. Quando un allenatore non ha fiducia – ha proseguito Colonnese a 1 Station Radio – non è sereno e, purtroppo, i risultati negativi sono inevitabili. La gestione Gattuso è stata sbagliata su tutti i fronti. Inizialmente si voleva rinnovare il contratto a Rino per 3 anni, poi nel giro di pochissimo tempo si è parlato solo male di Rino, finendo poi per metterlo in discussione nel momento cruciale della stagione. Da quando c’è stata la rottura tra società ed allenatore, i risultati sono peggiorati sempre di più e, continuando così, si può solo peggiorare ancora. Il problema vero è che non abbiamo la certezza che cambiare allenatore migliori i risultati della squadra. Anche Conte era in crisi con l’Inter ma, dopo l’eliminazione dalla Champions, ha smesso di fare autocritica. Lo stesso Conte ha smesso di lamentarsi e di criticare tutto e tutti, rendendo l’ambiente più sereno, ed i risultati sono arrivati. Non so se Antonio resterà su quella panchina l’anno prossimo, molto dipenderà anche dal risultato a fine campionato. Un ricordo del mio Napoli? Quando sono andato via, ho pianto. Speravo di restare ancora in azzurro, ma Ferlaino decise che dovevo essere ceduto. Sono tifoso da sempre dell’Inter, perché in nerazzurro ho vinto tanto. Chi mi assomiglia, oggi? Come caratteristiche difensive mi rivedo molto in Skriniar, che, insieme a Romero dell’Atalanta, sono fra i migliori difensori della Serie A”.