Il Judo napoletano a lutto, morto il mito mondiale Nicola Tempesta
Il judo napoletano piange la scomparsa del maestro Nicola Tempesta, 9° Dan consegnato a fine giugno 2018, nel giorno del suo 83esimo compleanno in una emozionante cerimonia all’Albergo dei Poveri in Piazza Carlo III, nella sede storica del Kodokan Napoli alla quale hanno partecipato tutti gli interpreti del judo Nazionale. Tutti ai suoi piedi. Sarà quel nome, Tempesta, sarà la sua scaltrezza, velocità, determinazione unite alla tipica cazzimma napoletana, Nicola Tempesta è stato una pietra miliare del judo mondiale. Due volte campione europeo (1957, 1961), due volte argento (1960, 1962), decine di titoli italiani, e alle olimpiadi di Tokyo 1964, esordio assoluto del judo, eliminato al girone di qualificazione con la vittoria per ippon contro Huang (Taiwan) e la contestatissima sconfitta per immobilizzazione con J.Kim (Corea). «Era ippon, ancora adesso si vede dai filmati» l’amaro ricordo. Dalla sua scuola sono usciti judoka napoletani come: Bernardo Centracchio, Lucio Piterà, Gennaro Lippiello, Roberto Iorio, Giuseppe Marmo. Ottantacinque anni, Tempesta ha ricoperto l’incarico di direttore tecnico della Nazionale italiana. «Mancherà a tutti noi – ha scritto il presidente Domenico Falcone – non solo l’uomo di sport, ma anche il lungimirante Maestro capace di trasmettere ai suoi innumerevoli allievi, sul tatami e fuori, una straordinaria umanità e disponibilità che gli sono valse la stima e l’apprezzamento, a livello nazionale ed internazionale, di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo». Venerdì sera era al telefono con l’amico di una vita, Attilio Sacripanti: ha prima confessato una grande stanchezza e si poi è fatto accompagnare all’ospedale dal figlio Marco. Gianluca Agata (Il Mattino)