La panchina azzurra: due top e due flop
MARIO RUI 5 – Meglio quando spinge rispetto a quando prova a giocare palla al piede in area. Se la butta via visto che c’è Ilicic nei paraggi non ci sta niente di male. A volte va nel pallone, ma poi quando si mette si lascia andare in qualche incursione. La cerniera a sinistra viene retta solo da Lozano, c’è poco da fare.
POLITANO 6 – Gattuso si gioca il ritorno al 4-2-3-1 e il suo ingresso coincide con una specie di elettrochoc. Si piazza a destra, nella sua posizione e spesso spalleggia Osimhen come seconda punta dandosi molto da fare. Poi il crollo anche per lui quando arriva il terzo gol dell’Atalanta perché nessuno crede nell’arrembaggio.
DEMME 6 – Si mette tra il pallone e Ilicic che quasi calcia a botta sicura, poi trova la profondità, va spalla a spalla e regala un assist straordinario per Osimhen che scaglia il pallone su Gollini. Ma lui è prezioso nel 4-2-3-1 , regge finché può, anche se con le squadre così lunghe è difficile mantenere il controllo degli spazi.
LOBOTKA 5,5 – Non è in grado di cambiare il passo in questo momento, entra solo perché le forze sono ormai al lumicino e bisogna far respirare gli altri in affanno. Non è l’uomo che può fare la differenza, ma in ogni caso prova a dare il proprio contributo nella costruizione del gioco. Che però non c’è più.
PETAGNA SV – Non vede quasi mai la palla, ma non è colpa sua, perché la squadra ormai ha tirato i remi in barca quando entra lui e la finale è ormai solo una chimera. In ogni caso, riesce a farsi notare per qualche importante ritorno a centrocampo e per qualche urlo che fa ai compagni nel tentativo, inutile, di non farli mollare.
Fonte: Il Mattino