Il Cds vota: in difesa si salva Koulibaly, male Politano e Lozano

Male Bakayoko, imbottigliato a centrocampo

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Il Napoli non va oltre lo 0-0 interno contro l’Atalanta per la gara d’andata di Coppa Italia, valevole per la semifinale. Partita non semplice per gli azzurri, se si esclude l’inizio, dove Insigne impegna la diesa orobica e il portiere Gollini. Gli ospiti cominciano a spingere, vanno vicini al gol con Pessina, salva Ospina, ma anche spreconi con Toloi e Muriel da pochi passi, non tirano di precisione. Nella ripresa ancora la punta colombiano vicino alla rete, salva l’estremo difensore dei partenopei. Per il resto partita che va verso il pareggio e tutto rimandato alla gara di Bergamo. Secondo il CdS, male Bakayoko imbottigliato a centrocampo.

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Ospina 7,5Paratona su Pessina, così salva la sua squadra nel primo tempo. Paratona su Muriel e così la salva anche nel secondo, quando blocca pure la girata di testa di Zapata. E poi il piede, l’arma della ripartenza napoletana. Tocca sempre a lui rilanciare cercando il compagno libero perché come “regista” arretrato (molto arretrato) è meglio dei tre difensori.

Manolas 5,5  – Sta sul centrodestra in perenne attesa di Zapata o di Gosens. Commette qualche errore nelle chiusure.

Maksimovic 5,5  – Centrale di una difesa troppo statica e troppo bassa, non è sempre molto puntuale e quando perde Maehle deve ringraziare Koulibaly che corre in suo aiuto.

Koulibaly 6,5  – Dei tre difensori è l’unico che ogni tanto, ma proprio ogni tanto, mette il naso nella metà campo avversaria. E forse è un bene per il Napoli che stia dietro perché nella sua zona, con un paio di recuperi dei suoi, risolve situazioni particolarmente spinose.

Di Lorenzo 5,5  – Sulla fascia destra incrocia Gosens, ma in una partita così ingarbugliata sul piano tattico il suo contributo offensivo è molto ridotto rispetto al solito.

Demme 5,5  – Controlla Pessina fin quando il trequartista gioca a 10-15 metri dall’area napoletana, poi lo lascia in consegna alla difesa. Solo che il meccanismo di… scambio ogni tanto si inceppa e almeno in un’occasione rischia tantissimo. Sulla costruzione del gioco è limitato dalla difficoltà di tutta la squadra e dalla distanza eccessiva fra il centrocampo e Lozano. Prende in faccia una violenta, quanto involontaria, pallonata da De Roon, va giù, si rialza e poi si accascia di nuovo. Esce in barella.

Elmas (21’ st) 5,5  – Quasi mezz’ora senza concretezza.

Bakayoko 5  – Primo tempo di sola sofferenza difensiva, ripresa anonima.

Hysaj 5,5 – Vale lo stesso discorso fatto per Di Lorenzo, passa la metà campo sì e no un paio di volte. La novità della difesa a 3 (o a 5) non lo aiuta, tutt’altro.

Politano 5  – Troppo campo da riempire, parte vicino alla sua area e deve trascinare la palla fino a raggiungere Lozano che, a sua volta, non è certo prossimo all’area di Gollini.

Petagna (21’ st) 5,5  – Un’ora con i piccoletti e visto che non sfonda Gattuso decide di mettere in attacco un po’ di muscoli e di centimetri. Ma da parte dell’ex Spal il contributo è scarso.

L. Insigne 6  – Come Politano, deve retrocedere per dare inizio al gioco perché i due mediani sono a loro volta inghiottiti nella fase difensiva. Un paio di volte parte palla al piede, riesce a saltare qualche avversario in dribbling.

Zielinski (24’ st) 5,5 – Va a sinistra e resta emarginato dalla gara.

Lozano 5  – Nel primo tempo non ha una palla decente da giocare, tantoché a un certo punto Gattuso prova a spostarlo dal centro a destra scambiando la posizione con Politano. Ma il messicano finisce sempre fra le grinfie della difesa atalantina. Quando entra Petagna, passa a destra, nella sua posizione ideale, ma anche lì non si vede mai.

Osimhen (37’ st) sv   Altri minuti per il nigeriano, in attesa di rientrare come titolare.

Gattuso (all.) 5,5  – Decide di giocare dietro, di aspettare tanto, a volte troppo. Non si deve parlare di difesa a 3, ma con 3 difensori centrali, che è un’altra cosa. In questo modo il Napoli crea pochissimo e rischia abbastanza. Anche per quanto espresso in campo lo 0-0 è un buon risultato in vista del ritorno.

Fonte: CdS

 

 

 

 

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