Il Mattino – “Basta psicodrammi, Gattuso non merita di stare sulla graticola!”
L’editoriale di F. De Luca su “Il Mattino”:
“Non si capisce perché Gattuso – al momento a tre punti dalla zona Champions con 20 gare da giocare, semifinalista di Coppa Italia e iscritto ai sedicesimi di Europa League – sia improvvisamente finito sulla graticola. Gli alti e bassi del Napoli sono chiari, la discontinuità di prestazioni e risultati si è accentuata dopo gli infortuni subiti da Osimhen e Mertens che hanno ridotto il potenziale offensivo della squadra. E il belga, dopo alcune apparizioni lampo, è tornato ad Anversa per curarsi, avvertendo ancora dolori alla caviglia sinistra: sarebbe opportuno accertare se qualcosa non ha funzionato nel programma di recupero e se sono stati accelerati i tempi. Se De Laurentiis avesse voluto buttare a mare Gattuso dopo la sconfitta di Verona, lo avrebbe fatto: a che servirebbero prove d’appello e messaggi cifrati? È lui il presidente e prende le decisioni assumendosene responsabilità e rischi perché il Napoli – la prima società ad aver pagato tutti gli stipendi arretrati senza aspettare l’intervento della Figc a sostegno dei club – ha bisogno di qualificarsi per la Champions, e di incassare i relativi introiti (si parte da 35/40 milioni), e non è detto che un cambio in panchina assicuri questo risultato. I giocatori manifestano limiti e distrazioni, tuttavia si sono schierati con l’allenatore e lo hanno detto a più riprese in queste ore. Ieri è intervenuto Koulibaly: «L’allenatore ci dà fiducia e spinta con il suo carattere. Noi lo stiamo seguendo, crediamo in lui e vogliamo dare anche a lui le soddisfazioni che merita». Parole da vero (vice) capitano.
Il Napoli va aiutato con riflessioni lucide e interventi accurati sul campo, non con mosse azzardate. Non si può credere che De Laurentiis aspetti le dimissioni di Gattuso: la squadra offre prestazioni alterne, ma è in lotta su tre fronti, perché Rino dovrebbe farsi da parte? Probabilmente il presidente credeva che il tecnico avrebbe subito firmato il rinnovo fino al 2023. Non lo ha fatto, volendo prima confrontarsi sui piani societari: ma programmare è difficile per qualsiasi azienda, non solo calcistica, perché la pandemia ha cambiato le visioni industriali. E forse – per il futuro del Napoli come di Gattuso – è meglio che la firma non vi sia stata considerando quanto accaduto in questi giorni, con un rapporto che taluni hanno definito ai minimi termini. Ma perché? Tale sarebbe la relazione anche con il direttore sportivo Giuntoli, a cui De Laurentiis ha affidato la gestione dell’area tecnica con un milionario contratto quinquennale. I complimenti fatti giovedì sera, negli spogliatoi dello Spezia, al tecnico Italiano e al dirigente Visci potrebbero non essere stati casuali.
La Juve è un esempio di come si gestiscono i rapporti con gli allenatori. Nella scorsa stagione Sarri ha vissuto tanti momenti difficili, anche nelle relazioni con una parte della squadra e il direttore sportivo Paratici, tuttavia la dirigenza lo ha appoggiato fino all’eliminazione dalla Champions: ad obiettivo fallito, dopo neanche ventiquattr’ore, lo ha esonerato. Gattuso si è sfogato l’altra sera chiedendo rispetto per lui e i suoi uomini. Ha bisogno di serenità, non di un tweet, per continuare a lavorare, peraltro consapevole che i risultati incideranno sul futuro suo e di alcuni giocatori, quelli che De Laurentiis avrebbe ceduto nella scorsa estate se la pandemia non avesse condizionato il calciomercato per abbassare il monte ingaggi.
Conquistato l’accesso alle semifinali di Coppa Italia (mercoledì il primo round con l’Atalanta allo Stadio Maradona), gli azzurri ospitano oggi il Parma: penultimo in classifica, peggiore attacco del campionato (14 reti), ultima vittoria conquistata due mesi fa (30 novembre, 2-1 sul Genoa), sei punti su 27 in trasferta. Tocca agli azzurri essere concentrati e non complicarsi anche stavolta la vita. Al Tardini, nello scorso settembre, Gattuso lanciò Osimhen nella ripresa e con il 4-2-3-1 sbloccò la partita. Stavolta Napoli con il 4-3-3 che dà maggiore equilibrio: quello che servirebbe anche intorno alla panchina”. F De Luca (Il Mattino)