G. Bruno,Turris: “La videoanalisi può aiutare l’organizzazione delle squadre”
Intervista a Gennaro Bruno, match analyst della Turris Calcio, squadra di Lega Pro Girone C, che ci spiega un po la nuova figura lavorativa del Match Analyst:
Per prima cosa può descriverci in maniera semplice la sua professione? Cosa fa un Match Analyst?
“Il match analyst è una figura professionale, di supporto all’allenatore nell’analizzare i prossimi avversari. Attraverso video e statistiche ma è anche in grado di vedere le cose buone e gli errori della propria gara; facendo una sintesi, per poi poter discuterne con i giocatori in un giorno della settimana variabile a seconda della gara di campionato.”
Qual è l’importanza dei dati che raccoglie durante le partite?
“Più che importanza dei dati è importante vedere le situazioni e catalogarle in clip da far vedere ai giocatori. Nel live personalmente non raccolgo dati, sviluppo una scheda di statistiche nel post gara avendo anche una percezione migliore dell’incontro a idee distese. La foga della gara può influenzare alcuni parametri, bisogna sempre essere molto precisi, non si può sbagliare.”
Che tipo di collaborazione c’è tra Match Analyst e Allenatore?
“Con mister Fabiano, (allenatore della Turris) c’è un rapporto bellissimo che si è creato nell’estate di 2 anni fa quando ho iniziato a lavorare con lui alla Turris.
Il mister mi fa lavorare in maniera serena, ha molta fiducia in me e spero di ripagarla lavoro dopo lavoro. Ci confrontiamo ogni singolo giorno sul campo e anche telefonicamente, entrambi vediamo tutte le gare delle avversarie in modo tale da avere un confronto al momento della videoanalisi collettiva.”
Quante ore si dedicano per questo lavoro?
“Tutti i giorni 8 ore al giorno, oltre le ore di presenza sul campo. Per 10 mesi è un Lavoro molto logorante ma bellissimo”.
Al girone d’andata del girone C di lega Pro, quale è la squadra che l’ha colpita di più, e quale calciatore?
“Nel girone C tutte le squadre sono ben organizzate e attrezzate, dove ognuna ha il suo stile di gioco ben demarcato.
Sotto alcuni aspetti della fase di non possesso e riconquista palla mi piace molto il Teramo, nella prima parte di campionato invece per la qualità del gioco mi ha impressionato la Juve Stabia. Un’altra squadra che gioca molto bene è il Catanzaro.
Di giocatori forti e validi ce n’è sono tantissimi, escludendo quelli della Turris, quello che mi ha impressionato maggiormente per la giovane età e la qualità in entrambe le fasi è il centrocampista del Teramo, Santoro classe 99”.
Intervista a cura di Antonio Pisciotta