“Basta social, pensiamo solo a vincere!”. Gattuso furioso nel post gara

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Tre punti che servono come il pane in momenti di difficoltà come questi: il Napoli ha rialzato la testa dopo il clamoroso ko contro lo Spezia mostrando però ancora una fase di appannamento e rischiando molto sui contropiedi dell’Udinese ma è riuscito a spuntarla nel finale con il colpo di testa di Bakayoko. Una partita che si era fatta difficile e molto combattuta: Gattuso durante la ripresa è stato anche ammonito dall’arbitro Pasqua con il quale poi si è intrattenuto a parlare subito dopo il fischio finale poco prima di rientrare negli spogliatoi del Friuli per la prima analisi con la squadra del match delle cose fatte bene e degli aspetti che non hanno funzionato da migliorare.

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Ringhio che nel dopo partita a Sky aveva la voce roca e c’è stato un simpatico siparietto «Io e Simone oggi sembriamo Serse Cosmi» con Simone Inzaghi, tecnico della Lazio. «Non era facile dopo la partita contro lo Spezia. La squadra è viva e sa che deve giocare sempre al massimo perché abbiamo degli obiettivi importanti. Mercoledì scorso abbiamo preso una mazzata importante, perdendo una gara incredibile, non era facile venire qui a vincere. Ci siamo ripresi quanto abbiamo lasciato quattro giorni fa».
La gestione di questa gara è stata difficile?
«Mi dispiace per Rrahmani, era alla prima da titolare, non ha fatto bene e avevo il dovere di non farlo rischiare. È un grande professionista, ma era in difficoltà e io devo fare delle scelte. Avrà ancora le sue chances, ma ho preferito toglierlo a fine primo tempo. I giovani di oggi devono imparare a smanettare meno, si va troppo sul telefonino, si leggono troppe cose. Napoli è ai livelli di Roma, ci sono tante radio, tanti siti. Se le energie le mettiamo sul campo, anzichè leggere le str…ate che si dicono in giro, se restiamo sul pezzo possiamo ancora migliorare».
Manca ancora il veleno ma sono diverse le assenze, serve trovare continuità?
«Sono d’accordo. Io non mi arrabbio tecnicamente ma sull’annusare prima le situazioni, i numeri sono stati ancora una volta incredibili. Abbiamo subito qualche tiro in porta in più, ma eravamo sempre là. Non posso vedere che facciamo un errore e poi sbagliamo ancora. È un problema che la squadra si porta dietro da prima della mia gestione: a livello di mentalità non è mai stata grande, non ha mai avuto la mentalità di saper soffrire, ma a tratti lo stiamo facendo. Nel calcio c’è la parte emotiva e caratteriale e si può migliorare anche quella. Con lo Spezia non si parlare di sfiga, ma di mancanza di cattiveria perché Pobega fa gol arrivando prima su un pallone in cui erano in vantaggio tre dei nostri. Non dobbiamo vederci sempre come Brad Pitt, alle volte anche come Calimero. Devi vederti anche un po’ bruttino, non succede nulla».
Llorente non si muove?
«In questo momento no perché Osimhen ancora non sta benissimo con il braccio e ha il Covid, quindi vediamo. Fin quando non siamo sicuri al cento per cento Llorente resterà con noi. Per il resto non credo che faremo nulla, ma ci pensa la società. Io penso ad allenare, ho una squadra forte e stiamo bene così. Come sto con l’occhio? Meglio, forse un po’ troppo cortisone».
Il Napoli ha il merito di averci creduto nonostante le difficoltà?
«Sull’1-0 abbiamo avuto tre palle gol, Musso ha tenuto in piedi l’Udinese, poi l’errore ha portato l’1-1. Lasagna ha profondità con la velocità, De Paul abbina qualità e velocità, potevamo anche prendere gol visto le loro caratteristiche in ripartenze ma abbiamo trovato la zampata. Qui non è mai facile. Sapevamo che era dura, ancora di più dopo il ko rocambolesco con lo Spezia. Abbiamo rischiato, l’Udinese ci ha tirato tanto in porta rispetto al solito, siamo stati bravi e stavolta anche fortunati».
La sconfitta con lo Spezia vi ha tolto qualcosa?
«Con lo Spezia se la rigiochi 100 volte la vinci per 99 volte. Da quando faccio l’allenatore non avevo mai visto 33 tiri in porta e 13 palle gol senza segnare. Abbiamo fuori giocatori importanti, vincere partite così difficili fa capire che la rosa è importante». R. Ventre Il Mattino

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