Per il calcio il Covid “non esiste”, i grandi marchi si allontanano

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A volte, visti i comportamenti dei calciatori, ma anche quelli di Federazioni, Leghe e organi istituzionali, può sembra davvero che il Covid, per il mondo del calcio e le sue componenti, sia un problema lontano. Spesso, le restrizioni, valide per tutti, non vengono rispettate dai maggiori interpreti dello sport più popolare del mondo che, con arroganza, attraverso i social, mette in evidenza quanto fatto. Spesso si ha la sensazione che lo si faccia quasi senza rendersene conto. In Inghilterra, dopo gli ultimi accadimenti, l’opinione pubblica non ci sta. E secondo quanto si legge sul Daily Mail, i calciatori pagheranno questo “disprezzo” in termini anche commerciali. Infatti, scrive il quotidiano, i grandi marchi si stanno cominciando ad allontanare dai loro volti, che non trasmettono il giusto messaggio e li penalizzano. Una fonte ha detto al quotidiano: “Ci sono stati solo una manciata di casi, ma tutti i calciatori sono macchiati dallo stesso pennello. Quando cerchi un ambasciatore del marchio, l’ultima cosa che desideri è che quella persona sia vista come qualcuno che mette a rischio la salute delle persone. Fonti del settore hanno indicato che i contratti di sponsorizzazione di giocatori di livello medio-basso sono risultati maggiormente influenzati dalla crisi finanziaria. E la disapprovazione del pubblico per il comportamento di alcuni giocatori ha creato un altro livello di preoccupazione da parte delle aziende.

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