Il giornalista Carlo Alvino, intervistato a Radio Kiss Kiss Napoli, parla della vicenda di Victor Oimhen: “So cosa significa il Coronavirus, ho avuto lutti di persone molto care, quindi conosco la pericolosità di questa malattia. Il ragazzo ha sbagliato, per l’amore di Dio, ma parliamoci chiaro, è stata una festa a sorpresa che gli hanno fatto. Il Napoli non può, sottolineo in grassetto, impedire ai propri tesserati di impedire di viaggiare e raggiungere i familiari, ai propri tesserati. Ci vogliamo buttare sempre in mezzo il Napoli, il ragazzo, il procuratore, cosa vogliamo fare? Lo vogliamo giudicare in pubblica piazza? Diamogli l’ergastolo, ma smettiamola. Ci sono delle attenuanti delle quali non possiamo non tenere conto, altrimenti c’è un imbarbarimento che non mi piace, questa è una cosa che mi fa andare fuori di testa. Anche io ho figli di vent’anni, cosa vogliamo fare? Il ragazzo ha sbagliato, ma ci sono delle attenuanti. Lì non si sa nemmeno se la mascherina è obbligatoria, ogni paese ha le sue regole. Lo sapete che a Fiume quando il Napoli gioco lì non c’era l’obbligo della mascherina?”.