Lazio/Napoli – Pepe Reina: “Non sarò mai un nemico”
Per Pepe non è mai facile giocare con un pezzo del suo passato. Quando con gli azzurri incontrò in Europa League il Villareal, una delegazioni di tifosi lo andò ad accogliere all’aeroporto di Castellon de La Plana con canti e balli. Perché ha una capacità straordinaria di diventare leader. Come lo è già nella Lazio. Dove è arrivato ad agosto e in breve tempo con il suo carisma ha già il controllo delle emozioni. Già, le emozioni: non è mai semplice per lui saperle gestire. Dopo la gara con l’Atalanta, ad agosto 2017, tutti rimasero colpiti dal suo pianto sotto la curva che sembrava il preludio alla sua partenza. Rimase per spirito di servizio e per il pressing di Sarri, nonostante la scelta del club di non prolungare il contratto. E nonostante il Psg. I tifosi della curva ne hanno sempre apprezzato lo spirito, difendendolo a spada tratta da chi ne metteva in discussione il rendimento. «Per noi domani sarà come una finale, dobbiamo pensare a riprendere il cammino», ha detto Reina subito dopo la delusione per il pari di Benevento. Di questo Napoli conosce tanti. Mertens e Insigne non ci sono, ma c’è Koulibaly con cui è stato praticamente vicino di casa per quattro anni. Domani sera non piangerà, ma certo un piccolo sospiro lo farà. A Napoli avrebbe chiuso volentieri la carriera. Ma spesso i sogni sono destinati a rimanere solo dei desideri. Perché, come ha più volte raccontato Un forestiero quando viene a Napoli piange due volte: quando arriva e quando parte. P. Taormina (Il Mattino)