“Una scatola cinese, anzi uno scatolone, e potrebbe contenere oltre 100 milioni di dollari“ si legge su Repubblica. Ovviamente si fa riferimento a quello che viene definito il “tesoro di Maradona”. Un tesoro per il quale, a quanto pare, è già iniziata, come prevedibile, la battaglia. Legale? Chissà… Ci sarebbero conti aperti a Macao, Dubai, Sinaloa, Minsk e Avana. E anche un container pieno di pezzi da museo“alcuni dei quali assai preziosi, saltato fuori da un magazzino della città di Beccar, nel comune di San Isidro: contiene tutto quello che Maradona portò indietro con sé da Dubai, compreso il Pallone di platino della Fifa, la celebre lettera di Fidel Castro, la camicia rossa di Chavez e poi magliette, palloni, abiti, memorabilia e persino una chitarra del musicista Calamaro. Davvero si potrebbe aprire un museo con tutto questo, ma è assai probabile che dopo l’arrivo degli eredi (quali? Quanti?) resterà ben poco”. Inizia la lotta. O forse quella era già iniziata quando Diego era ancora vivo. E lui, lo sapeva.