Maradona senza pace- Si indaga per omicidio colposo

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«MARADONA, OMICIDIO COLPOSO»

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Maradona senza pace. A quattro giorni dalla morte di Diego, iniziano ad emergere le prime ombre sul suo decesso. «Il medico personale di Maradona indagato per omicidio colposo». La notizia arriva dall’Argentina e porta con sé il fragore di un tuono in piena notte. A quattro giorni dalla morte del campione argentino, del quale nessuno ha firmato un certificato di morte. E’ questo il clamoroso sviluppo legato alla gestione della sua malattia.

IL CASO

La magistratura argentina ha disposto una perquisizione della casa e dell’ufficio del medico di Diego, il 39enne Leopoldo Luque, che sarebbe indagato per omicidio colposo in seguito a presunte irregolarità nel ricovero domiciliare. Ancora non è chiaro come sia realmente morto il campione. Nonostante l’autopsia abbia confermato il decesso per cause naturali, si sta indagando sui ritardi dei soccorsi. Quando sono arrivati gli ufficiali giudiziari, Luque è rimasto sorpreso e avrebbe esclamato: «Non me l’aspettavo».

L’idea di formare una squadra speciale di investigatori è stata una decisione presa dal procuratore generale di San Isidro, John Broyad. Le indagini mirano a trovare elementi per determinare eventuali responsabilità del medico di Maradona dopo che era stato dimesso dalla clinica dove era stato operato. «Dobbiamo determinare se durante il ricovero domiciliare ci sono state irregolarità». Hanno spiegato i giudici. Il riferimento è all’assenza di attrezzature adeguate (defibrillatore, ambulanza fissa fuori casa, presenza fissa di un medico specializzato). E l’ipotesi di una somministrazione errata di farmaci.

Quello che sembra comunque certo (e potrebbe essere un’aggravante) è che Luque non era presente nella casa di Tigre al momento della morte di Maradona, avvenuta alle 12 argentine (le 16 italiane) di mercoledì 25 novembre. Insieme a Luque potrebbero rientrare nell’indagine anche il medico-psichiatra che prescriveva i farmaci a Maradona e una persona, non meglio precisata. Che si trovava in casa al momento del decesso. È stato inoltre stabilito che alle 12.17, il cognato di Maradona, Maxi Pomargo, ha richiesto un’ambulanza della società +Vida che è giunta alla villa della località di Tigre. Dove si trovava l’ex calciatore, alle 12:28. È stato quindi un viaggio di 11 minuti, dato che smentisce le accuse mosse dall’avvocato del campione, Matias Morla, che l’ambulanza fosse «arrivata in ritardo di mezz’ora». Fonte: Il Mattino

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