Di nuovo il bunker in difesa, centrocampo al top. I voti de “Il Mattino”

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Nel segno di Diego. Travolgente il Napoli, ordinato e attento in ogni fase. C’è poco da fare, la versione del Napoli con Zielinski in campo è qualcosa a cui è difficile fare a meno. Essenziale il polacco, ma anche duttile nel garantire assetti in mezzo al campo che variano alla velocità della luce e che ruotano sul 4-3-3. La squadra azzurra rialza la testa dopo lo scivolone con il Milan e torna a respirare l’aria buona. Non una disattenzione in difesa, un martellamento continuo, con la capacità degli azzurri di colpire stavolta in maniera cinica. Giocando a tre in mezzo a campo, tra Fabian e Zilienski c’è solo l’imbarazzo a chi deve affondare il colpo. 

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6 MERET 
Un primo tempo da spettatore, salvo che per un intervento da ordinaria amministrazione in avvio di gara, poi l’attenzione deve salire perché le incursioni romaniste crescono. Non ha mai l’occasione per brillare, controlla ogni situazione di potenziale pericolo e legge tutte le azioni. Roma però inconcludente. 

6,5 DI LORENZO 
Primo tempo che dimostra una condizione anche in ripresa. Non soffre Mkhitaryan e gestisce meglio il palleggio, già dimenticata la nottataccia con il Milan dove né ha fatte di cotte e di crude. Torna ai suoi livelli, anche aiutato dalle amnesie degli attaccanti della Roma, assai in ombra dopo le 5 vittorie consecutive.

7 MANOLAS
Sente la gara dell’ex e riesce a far meglio anche in fase di impostazione. Esce dalla linea sempre con il giusto timing e si alterna in chiusura su Dzeko e Mkhitaryan. Dà una grande mano a Di Lorenzo che spesso si sbilancia e la sua prestazione è sicuramente ai livelli del miglior Manolas della stagione. 

6,5 KOULIBALY 
Gara attenta, si percepisce la maggiore serenità rispetto alle ultime gare. Inizia l’azione con serenità: a Dzeko arrivano pochissimi palloni, ma il senegalese lavora bene in anticipo e si concede poche divagazioni offensive che consentono di avere una solidità senza alcun tipo di sbandata.

7 MARIO RUI 
Primo tempo di grande partecipazione alla manovra, con frequenti e la capacità di anestetizzare le sortite di Pedro. Nella ripresa prova a sfuttare di più gli spazi lasciati dal suo lato, l’azione del 2-0 parte da un suo tacco. Ma colpisce la serenità della sua visione di gioco.

7 FABIAN RUIZ
Giostra da interno di centrocampo, si alterna con Zielinski nel compito di incursore, mentre l’altro si occupa della costruzione. Movimenti che mettono in difficoltà prima Pedro che non riesce a seguirlo, poi Veretout. Un gol di precisione che arriva proprio per la serenità di testa.

7.5 DEMME 
L’uomo tattico del Napoli. Distribuisce il primo pallone, guardando soprattutto a sinistra. Buon lavoro in fase di non possesso, quando si abbassa a fare il frangiflutti nel 4-1-4-1. Ferma Spinazzola in contropiede con scelta del tempo provvidenziale.

7,5 ZIELINSKI 
Non gioca da trequartista puro, ma da interno di centrocampo, in fase di non possesso si schiera nella linea dei 4, con Demme più basso a fare da schermo alla difesa. Strozza un’ottima chance, poi quando ha spazio, lo sfrutta sempre. Dà qualità a ogni pallone che tocca. 

6,5 LOZANO 
Costringe Spinazzola a difendere molto basso, staziona sulla trequarti cerca di partire alle spalle dell’esterno per puntare Mancini: dopo un buon primo tempo si fa notare assai di meno nella ripresa ma è sempre partecipe e vivo anche quando non c’è il possesso. 

6,5 MERTENS 
Cristante esce su di lui cercando di strappargli il timing, operazione che riesce nei primi minuti, con il primo squillo che arriva in girata al 12’. Poi ha l’istinto del killer quando gli arriva la palla giusta e non fallisce l’occasione. Difficile capire adesso come verrà riproposto. Certo ha sempre voglia e grinta. 

7,5 INSIGNE 
Parte con il senso di responsabilità della notte speciale e riesce a catalizzare da subito il gioco del Napoli con Karsdrop ed Ibanez che fanno fatica a tenerlo. Alla mezz’ora la perla, meravigliosa, su calcio piazzato e poi delizia nelle ripartenze. Quando è in queste condizioni, difficile riuscirlo a fermare. 

6,5 POLITANO 
L’ultima mezz’ora con lui a destra è un classico per l’ex interista che in quella porzione del campo pare sentirsi più a suo agio. Fa un gol in serpentina che quasi ricorda lo slalom di Tomba nella 3-tre di Madonna di Campiglio. Una rete nella notte di Maradona che è la ciliegina sulla torta piena di delizie. 

6 ELMAS 
Dodici minuti in cui mette grinta e contirbuisce a un finale di pieno controllo. Perché era importante anche questo: evitare sbandate. Non perché il risultato potesse essere messo in discussione, ma per dare un segnale di solidità. Quello che troppo spesso è venuto meno nel corso di questo inizio di stagione. In condizione. 

sv LOBOTKA 
Demme ha speso davvero tanto ed è giusto che non arrivi fino alla fine. È forse l’unico dei centrocampisti che quando ha avuto l’occasione in questa stagione non ha brillato. Ma anche lui è evidente che in questo assetto può essere sfruttato al meglio. Gli azzurri finiscono maramaldeggiando. 

sv PETAGNA 
Sette minuti giusto per far scattare la presenza. La Roma è ormai allo stremo delle forze, non val la pena neppure di pigiare sull’acceleratore. L’attaccante aspetta l’attimo per mettersi in mostra ma è probabile che la sua occasione possa scattare di nuovo giovedì in Europa League.

7,5 GATTUSO 
Voleva una squadra con meno fronzoli possibili, che si sentisse meno Narciso e più operaio in tuta da meccanico. E trova la risposta che voleva: squadra solida, senza il trequartista, con Zielinki e Fabian sottopunta e Demme vertice basso che gioca davanti alla difesa. Ma c’è la risposta del carattere che è quella che conta: perché davvero sembrano i moschettiere del re. Uno per tutti e tutti per uno.

Fonte: Il Mattino

 

 

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