Gattuso, manager evoluto, senza alibi e privo di vittimismo

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Qualcuno lo aveva pensato in qualità di traghettatore, qualcuno aveva creduto che dovesse curare, con i suoi metodi genuini e decisi, un gruppo che si era ormai disunito, ma Gattuso, in questi mesi si è dimostrato molto di più. Un manager all’ inglese, scrive La Gazzetta dello Sport che si evolve e si mette in discussione: “Quando arrivò a dicembre, Gattuso fu presentato da De Laurentiis come una “restaurazione sarriana” col ritorno al 4-3-3. Strada facendo col suo staff invece l’allenatore si è messo sempre in discussione adattando sistemi (è passato dal 4-1-4-1 al 4-2-3-1) agli uomini e alle situazioni. […] in un ambiente napoletano spesso pronto a scivolare nel vittimismo, è riuscito a tramutare una sconfitta a tavolino in una opportunità per reagire. In altri momenti ci sono stati anche allenatori azzurri che hanno allargato le braccia («non ci danno i rigori perché non abbiamo le maglie a strisce…»), ora invece il concetto è: «Sono incazzato per non aver potuto giocare contro la Juve». 

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