L’eterna spocchia bianconera – di Mimmo Carratelli

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Nella risposta del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, “io mi attengo ai regolamenti”, al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che gli chiedeva di acconsentire al rinvio di Juventus-Napoli di domenica scorsa, rifiutando quindi il rinvio, c’è la base della politica juventina: incassare il 3-0 a tavolino. Tutto il resto è chiacchiera. Ma, attenzione, il giudice sportivo Gerardo Mastrandera non sembra così sollecito nell’assegnare il 3-0 alla Juventus. Pare che il g.s. sia orientato a chiedere un supplemento di indagine inviando per ogni
decisione gli atti alla Procura federale (Giuseppe Chiné, 51 anni, calabrese di Bovalino, magistrato nel Consiglio di Stato). Il calcio italiano è in un imbuto. Il 3-0 alla Juventus sarebbe un atto dovuto (del calcio) per proseguire in omaggio al Protocollo Figc. Negandolo, il campionato si consegna ad ogni Asl (come nel caso del Napoli) col rischio del caos. Ma il 3-0 non danneggerebbe solo il Napoli, bensì tutte le squadre che contendono lo scudetto alla formazione bianconera.

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E’ un bel pastrocchio. Lasciamo che la vicenda Juve-Napoli abbia il suo percorso complesso fra giustizia sportiva e giustizia ordinaria (Tar). A noi preme sottolineare l’eterna spocchia juventina. Alla richiesta di De Laurentiis, Agnelli avrebbe potuto rispondere con garbo pur sostenendo il proprio punto di vista. È stato, invece, secco e perentorio. Agnelli ha poi rivendicato al suo club lealtà e osservanza delle regole.

Peccato che Andrea Agnelli sia lo stesso presidente che, nel marzo scorso, chiese il rinvio della gara Juventus-Inter all’Allianz Stadium, che la Lega, per l’esplosione della pandemia nel Nord Italia, decise di farla giocare a porte chiuse. La Juventus aveva incassato cinque milioni dalla vendita dei biglietti e la partita senza pubblico le avrebbe mandato in aria l’incasso. La partita si giocò con lo stadio vuoto, la Juventus vinse 2-0. Tutta questa osservanza delle regole da parte del club di Andrea Agnelli non sembra una prerogativa costante. Per di più, in quella occasione, Agnelli sostenne che “in questo momento bisogna dare priorità alla salute pubblica”. Deve essere cambiato qualcosa fra la “salute pubblica” di allora e la situazione sanitaria attuale. Oppure, come sembra
maggiormente evidente, la Juventus interpreta la salute pubblica a seconda dei suoi interessi. A marzo l’incasso, oggi tre punti gratis in classifica. E per le allusioni di Agnelli su presunte inadempienze del Napoli sui protocolli sanitari, un sospetto indegno non provato, Maurizio Crosetti di “La Repubblica” ha splendidamente ironizzato nel suo blog sulla considerazione che Andrea Agnelli ha dei napoletani: «Se sei napoletano un trucco lo trovi sempre, il furbo provi sempre a farlo». Agnelli ha sostenuto in sostanza che De Laurentiis, non avendo
ottenuto da lui un accordo sul rinvio della partita, abbia fatto ricorso alle Asl!

La storia è sempre la stessa. Al cuore bianconero e alla Juventus non si comanda. Giornali ed emittenti televisive devono tenere conto che la maggioranza dei loro “clienti” sono juventini, quindi sono la maggioranza dei loro lettori ed ascoltatori. Non possono deluderli. Sul “caso” Juve-Napoli ci sono stati, nei salotti televisivi, qualche
sommesso parere a sostegno del Napoli e un ipocrita equilibrismo tirando però “per la giacchetta” ogni conclusione in omaggio al Protocollo Figc, cioè il Napoli ha torto, la Juve merita la vittoria a tavolino. Fonte: Mimmo Carratelli

 

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