L’alba di un altro giorno – indiscutibilmente diverso – viene scossa dall’ennesimo tentativo di Aurelio De Laurentiis di lasciarsi concedere un piano volo su Torino, ma il charter per decollare da Capodichino e arrivare a Caselle può essere liberato quando dal Dipartimento di Prevenzione della Asl 2 Napoli Nord, la richiesta di ulteriori chiarimenti sui casi di positività di Zielinski e di Elmas viene stroncata in undici righe: «In riferimento a quanto da Voi richiesto, si specifica quanto segue. Vista la circolare del Ministero della Salute 21463 del 18/62020 in materia di quarantena per i contatti stretti dei casi di Covid-19 per l’attività agonistica di squadre professioniste; considerato quanto già espresso dal vice capo di gabinetto della regione Campania, avvocato Almerina Bove, in data 03/10/2020; tenuto conto che i calciatori in oggetto, recandosi in trasferta a Torino, avrebbero inevitabilmente contatti con una pluralità di terzi (personale dell’aeroporto, equipaggio e passeggeri del volo, personale dell’hotel del ritiro, addetti e tesserati della Juventus Fc), si ritiene non sussistere le condizioni che consentano lo spostamento in piena sicurezza dei contatti stretti. Pertanto, per motivi di sanità pubblica, resta l’obbligo per i contatti stretti (già indicati nelle precedenti comunicazioni anche alle altre Asl), di rispettare l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio».
IL PREAVVISO. Per il Napoli, la trasferta si è chiusa in quel momento, con l’ordine di starsene a casa, e il resto è diventato materiale di libera interpretazione, che è rimasta a galleggiare nell’aria, nonostante fosse ormai noto ciò che la Asl 1, intorno alla 23 di sabato, aveva provveduto ad imporre. «I contatti stretti (del tipo ad alto rischio) individuati nella indagine epidemiologica dovranno osservare e rispettare l’isolamento fiduciario di 14 giorni. Pertanto si resta in attesa di conoscere il domicilio presso il quale verrà effettuato l’isolamento per poter avviare le azioni di sorveglianza sanitaria».
IL BELLO DALLA DIRETTA. Perché in quel preciso istante, e dinnanzi all’ennesimo aut aut, nella totale impossibilità di arrivare (pure in extremis) a Torino, l’unica mossa percorribile è rimasta la pec: come sabato, il Napoli ha avvisato, praticamente in diretta, girando il contenuto del dispositivo della Asl alla Lega Nazionale Professionisti, alla Juventus, alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e anche al Giudice Sportivo, e poi standosene ad osservare dal buco della serratura tutto quello che capitava intorno a sé, nel delirio di voci e di interpretazioni paragonabili a quelle che ormai comunemente vengono definite fake.
NON SI PARTE. E la domenica destinata ad essere emotivamente occupata dalla “madre di tutte le partite” s’è trasformata in un coro a più voci che il Napoli è stato costretto a smentire, ufficialmente e ripetutamente, in un teatrino alimentato da echi sparsi e da notizie fantasiose. Alle cinque della sera, il Napoli ha ribadito che «non era possibile ipotizzare cambi di decisione per la sfida con la Juventus per la decisione della Asl di mettere in isolamento tutti i calciatori» e poi, quando ormai le ombre stavano inghiottendo pure l’etere, e di calcio non era rimasto nulla, è stato pure necessario affidarsi a twitter per «comunicare che la notizia della presunta positività di Gattuso era priva di qualsiasi fondamento».
IN RITIRO. Per i tamponi si ricomincerà stamani, quando il Napoli arriverà a Castel Volturno, dove poi rimarrà sino a venerdì 16 ottobre, che rappresenta il quattordicesimo giorno dall’ultimo incontro con Zielinski e con Elmas: sarà quella la bolla, nella quale accomodarsi, lasciando che fuori rimanga il resto, presumibilmente un dibattito, ai margini del campo e semmai fin dentro le aule dei tribunali, sulla opportunità di “delegittimare” il protocollo del calcio, su ciò ch’è scritto nei regolamenti, nei patti e nelle leggi, sul potere delle Asl. E poi, avanti, fino all’ultimo dribbling (giuridico).
Fonte: CdS