LA PAROLA CHIAVE: RECESSIVA
STADIO – Con questo termine, la nuova legge mette da parte le osservazioni di Soprintendenza e ministero quando definisce l’«esigenza di conservare il valore testimoniale dell’impianto» “recessiva”, in pratica secondaria, rispetto a quelle della società costruttrice. Se non risponderanno all’esigenze di cui parlavamo prima (economiche, finanziarie, sicurezza, norme Uefa) il ministero non potrà imporre la sua volontà. Anche le valutazioni di impatto ambientale e di compatibilità paesaggistica diventano «recessive», dunque secondarie, rispetto alle esigenze sportive. Fonte: CdS