Prima uscita da applausi quella della gazzella Victor Osimhen. A guardarlo, dalle tribune dello stadio Patini, uno che il segno a Napoli lo ha lasciato. Sul campo e nel cuore dei tifosi. A Stefan Schwoch, il giovane ex Lille, ricorda due giocatori, entrambi legati al Parma. Il primo è Asprilla.
Cosa hanno in comune? «La stessa capacità di corsa. Ovviamente, essendo giovanissimo, Osimhen deve migliorare sul piano tecnico, nelle movenze, nella difesa del pallone. Ma ha caratteristiche straordinarie, come il colombiano, per far innamorare i tifosi del Napoli».
Il secondo paragone? «Per lo sprint in campo aperto, mi ha ricordato Gervinho. Certo occupa un altro ruolo, ma anche Osimhen può partire da lontano per sfruttare la propria velocità».
La prima impressione è stata di quelle importanti. «Assolutamente sì, pur rimarcando il valore dei rivali che ha sfidato. Vedendolo in azione, dal vivo, mi è parso di capire che abbia tutte quelle qualità che al Napoli da tempo mancavano».
Ovvero? «Attacco della profondità, forza fisica, cinismo, visione di gioco. Osimhen ha segnato ma è stato anche bravo a servire i compagni seguendo il gioco con grande intelligenza. Ovviamente va lasciato crescere e lo ha detto anche Gattuso. Ha 21 anni e in tanti aspetti può e deve ancora migliorare».
Quali? «Oltre a quello tecnico, può sicuramente crescere in fase difensiva. Me ne sono accorto venerdì: dopo l’inizio show, ha cominciato a capire come muoversi per recuperare palla. Mertens gli avrà dato mille consigli, i due hanno parlato spesso. Osimhen, che è reduce da un altro campionato, dovrà comprendere come posizionarsi in fase difensiva per essere sempre al centro del gioco e della manovra».
Si alternano giocatori e moduli. «Gattuso sta insistendo, oltre al 4-3-3, sul 4-2-3-1, con Mertens dietro Osimhen, Insigne a sinistra e uno tra Lozano e Politano a destra. Ma quando il Napoli perde palla, la squadra si posiziona con un classico 4-4-2. Saranno fondamentali i recuperi degli esterni».
Per questo si cercano Ünder e Boga. «Giocatori molto interessanti e adatti, per caratteristiche, al modo di giocare di Gattuso. Con questo modulo devi avere attaccanti offensivi capaci di spingere ma allo stesso tempo pronti a ripiegare. Può capitare, quando sei nella metà campo avversaria, di perdere palla. Se non sei rapido nel tornare indietro, rischi di fare fatica».
In ritiro è assente Petagna. Che contributo potrà dare al Napoli? «Petagna si abbassa molto, gioca di fisico, cerca palla, la difende, favorisce l’inserimento dei compagni. Tornerà molto utile: la prossima sarà una stagione particolare, si giocherà ogni tre giorni, e servirà il sostegno di tutti. Anche il suo».
Fonte: CdS