PRESTITI
CR7 dopo Higuain e niente Champions. Oggi la Juve paga ancora quegli investimenti e dovrà ritentare l’assalto dentro la rifondazione (e l’inevitabile spending review) affidata a Pirlo. L’arrivo del portoghese è coinciso con la discesa senza freni del Pipita. C’è una data scolpita nel suo declino, più psicologico che tecnico o fisico. Era appena stato ceduto al Milan. L’11 novembre 2018 a San Siro è l’unico a contrastare la Juve (poco convincente) di Ronaldo. Sbaglia il rigore del pareggio dopo il gol di Mandzukic e si spegne la luce: Gonzalo si farà cacciare, per un raptus di follia, nel finale e quando CR7 ha appena trovato il raddoppio. Il resto è storia recentissima, legata al suo tentativo di recupero nel nome di Sarri, prima in prestito al Chelsea e poi tornando alla Juve. Maurizio lo convince a digerire un ruolo subalterno e di un centravanti puro ha bisogno. Higuain accetta mettendosi persino al servizio della strana coppia Ronaldo-Dybala: durerà poco, alternando lampi a pause malinconiche, vuoto nell’anima e nella testa, nonostante non abbia ancora compiuto 33 anni o dimenticato come si segna. Se c’è chi ci crede, si faccia avanti. Higuain ha bisogno di sentirsi re per conquistare un popolo. Fonte: CdS