COLPI DA NOVANTA. Al Benevento, oltre Bonaventura, sono stati accostanti anche altri grandi nomi. Foggia ribadisce che insieme al patron e ad Inzaghi si cercano prima gli uomini adatti per fare un’altra impresa. I grossi nomi? Solo se avranno lo spirito giusto per abbracciare il progetto Benevento. «Sia chiaro – spiega il ds Foggia – uno sforzo si può anche fare, ma non può diventare una costante. Il calcio è passione, divertimento, gioia, ma è anche e soprattutto un’azienda e da tale deve essere trattato. In questi anni abbiamo fatto un gran lavoro sotto l’aspetto economico per rientrare nel budget della Federazione e questo discorso sarà ancora portato avanti».
LE LINEE GUIDA. Si parte dallo zoccolo duro di questa annata fantastica, nella quale il Benevento ha riscritto la storia della serie B a suon di record. L’obiettivo è quello di confermare i giocatori più importanti: «Non vogliamo assolutamente dare via gli elementi su cui abbiamo costruito questa serie A. Ma è evidente che ci sarà bisogno di rinforzare la squadra in ogni reparto, dove proveremo a fare più di un acquisto. Glik è già arrivato, faremo ancora qualcosa a centrocampo e in attacco. Non tra i pali dove ripartiamo dai portieri che abbiamo in organico. Su tutti Montipò, che è stato il giocatore simbolo di questo campionato. Lui è uno dei portieri più forti del panorama nazionale».
ATTACCO. E’ il pensiero fisso del ds giallorosso. C’è bisogno di un attaccante d’area. Marco Sau non ha fallito il riscatto: per lui 13 gol e giocate da favola. Ma in avanti, poi, rimangono solo Moncini e il giovane Di Serio. Il nome più gettonato è sempre quello di Lapadula, 11 gol nel Lecce che non è riuscito a salvarsi, ma che è di proprietà del Genoa, con cui il Benevento ha ottimi rapporti. Il sogno però rimane Gervinho del Parma, ben più complicato da raggiungere. Fonte: CdS